L’Astrologia ci accompagna costantemente, anche senza guardare il cielo. Molte volte anche chi dice di non crederci finisce per ricorrevi ogni giorno senza accorgersene. Il nostro linguaggio è pieno di espressioni, modi di dire e immagini che arrivano direttamente dal mondo dei Pianeti e dei Segni Zodiacali. Sono espressioni entrate così profondamente nella cultura comune che ormai le utilizziamo per descrivere sentimenti, comportamenti, giornate storte o momenti di brillantezza… senza pensare alla loro origine celeste.
Quando diciamo che qualcuno è “lunatico”, per esempio, stiamo citando la Luna senza saperlo. È l’astro che governa l’umore, le reazioni emotive, i cambiamenti repentini: essere “lunatici” significa oscillare proprio come fa la Luna nelle sue fasi. Anche il famoso “essere solare” viene dall’astrologia: il Sole rappresenta vitalità, apertura, entusiasmo. Una persona solare è una persona che irradia luce, proprio come il suo simbolo celeste.
Il linguaggio quotidiano è pieno di Astrologia perché i pianeti sono, da millenni, metafore potenti per descrivere ciò che viviamo: emozioni, conflitti, entusiasmi, intuizioni, blocchi, desideri. Ogni astro ci dà una lente per leggere meglio la realtà. E anche quando non ci pensiamo, continuiamo a parlarne.
Anche il termine "gioviale" ha un’origine celeste: deriva dal latino jovialis, cioè “relativo a Giove”, e oggi lo usiamo per descrivere chi è allegro, generoso e di buon umore. È un esempio di come la cultura astrologica abbia lasciato tracce concrete nel nostro modo di parlare.
Infine, non dimentichiamo i giorni della settimana: ognuno porta il nome di un astro o di una divinità collegata al cielo. Lunedì ricorda la Luna, martedì Marte, mercoledì Mercurio, giovedì Giove, venerdì Venere, sabato Saturno e domenica il Sole. Anche così, ogni giorno ha il suo ritmo simbolico, influenzando modi di dire e piccole abitudini culturali.