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Diabete: in Italia sono 3.7 milioni, ma uno su tre non sa di averlo

Torna la Giornata mondiale del diabete, gli specialisti: "La prevenzione deve partire dalla famiglia"

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Il 14 novembre la Giornata mondiale del diabete torna a focalizzare l'attenzione su una patologia sempre più diffusa e trascurata allo stesso tempo che - secondo quanto rivela l'associazione Diabete Italia - colpisce oltre 425 milioni di malati nel mondo e quasi quattro milioni in Italia: l'obiettivo principale è sensibilizzare sempre di più la popolazione alla prevenzione. I dati, infatti, ne evidenziano l'urgenza: un italiano su tre non sa di soffrire di questa malattia. 


Quando si parla di diabete si deve pensare a una patologia in rapido incremento la cui prevenzione però non va altrettanto veloce. Per questo motivo, la scienza si batte per potenziarla e ne riconosce il metodo più efficace per combatterla. C'è chi crede di conoscerne le caratteristiche, ma in realtà pochi sanno veramente in che cosa consista. Ecco perché per curarla - avvertono gli specialisti -  occorre davvero "fare sistema con tutte le forze e le risorse disponibili" cosicché alla crescita dei malati si affianchi di pari passo una buona conoscenza per poterla riconoscere quando si presenta. Ma a prendere le dovute precauzioni dalla malattia deve essere l'intera famiglia ed è proprio su questo che si discuterà nell'edizione 2019 della "GMD". 

“La Giornata istituita nel 1991 dalla Diabetes Federation – sottolinea Rita Stara, vicepresidente di Diabete Italia – è un momento importante anche per attenzionare questa patologia, soprattutto in età pediatrica. Purtroppo a volte la diagnosi arriva tardi e i sintomi principali, ovvero sete intensa e urinazione abbondante unite alla perdita repentina di peso, sono sottovalutati anche dai pediatri o nei pronto soccorso. ”.

Il diabete è una malattia che può compromettere molto la salute e tutti i familiari del portatore devono essere coinvolti nella sua prevenzione e nella sua gestione. Il diabete di tipo 2, una patologia cronica che colpisce indipendentemente dal sesso e dall’età, è maggiormente presente in età adulta e la cui incidenza aumenta con l’età anagrafica, è prevenibile in oltre l’80% dei casi, a differenza del tipo 1, con l’adozione di uno stile di vita sano. Buone abitudini alimentari e un’attività fisica adeguata, dove il ruolo della famiglia è fondamentale per metterle in atto, sono assolutamente necessarie. E i familiari giocano sempre un ruolo di primo piano anche con i diabetici di tipo 1, dalla gestione delle terapie al riconoscimento dei segnali di allarme e delle complicanze.

I numeri Concetta Suraci, presidente di Diabete Italia, spiega: "I dati non sono incoraggianti perché nel mondo una persona su 11 convive con il diabete ed è previsto che per il 2030 ci saranno 522 milioni di persone con diabete. Oltre un milione di bambini e adolescenti nel mondo hanno un diabete di tipo 1, ovvero quello autoimmune. Nel 2017 ci sono stati, a livello globale, quattro milioni di morti. In Italia ci sono 3,7 milioni di persone con diabete e una su tre è inconsapevole di soffrirne”.

"Dal punto di vista economico si stima – prosegue la Suraci - che 20 miliardi siano i costi diretti e indiretti della malattia: la voce più alta è naturalmente quella dell’ospedalizzazione (circa 7 miliardi) ma pesano anche le assenze dal lavoro (5 miliardi) e i prepensionamenti (7 miliardi)”.

Gli effetti  Il diabete però non è una malattia a se, ma provoca innumerevoli effetti come malattie cardiache, cecità, amputazioni, insufficienza renale, morte precoce. Molti sintomi potrebbero essere campanello d'allarme per la patologia e, se trascurati, portare ad una diagnosi tardiva anche nel diabete tipo 2 o a una delle complicanze croniche. La parodontopatia, ad esempio, è una grave malattia legata al diabete di cui soffrono 8 milioni di italiani e che comporta la perdita di osso intorno alla radice dei denti. Chi soffre di diabete ha un rischio tre volte superiore di ammalarsi di parodontopatia e, viceversa, chi soffre di questa malattia dei denti ha una maggiore tendenza a sviluppare il diabete.

Nelle piazze italiane Dal 4 al 17 novembre la prevenzione arriverà in oltre 500 città d’Italia e verranno organizzate migliaia di attività per informare e coinvolgere tutti nella gestione della patologia. Nelle piazze, nei gazebo e nei banchetti dei volontari sarà possibile per i cittadini valutare il rischio di sviluppare il diabete nei prossimi anni compilando un semplice questionario e materiale informativo dedicato alla prevenzione e alla corretta gestione del diabete.  Anche gli ambulatori saranno aperti per la prevenzione e offriranno, insieme ad altre 200 farmacie aderenti ad Assofarm, lo screening nei soggetti a rischio. In questi otto giorni, anche i consultori saranno attivi per fornire servizi di Diabetologia Pediatrica. 
 

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