UN ANNO DI SVOLTA

Ai Golden Globe 2026 il cinema indipendente stravince e ribalta ogni pronostico

Le nomination annunciate l'8 dicembre aprono ufficialmente la stagione dei premi: domina "Una Battaglia Dopo l'Altra" con 9 candidature

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Hollywood scopre che i giganti non sono più intoccabili. Era nell'aria, ma nessuno si aspettava una rivoluzione simile: mentre Netflix e Paramount si contendono il trono, sono gli studi indipendenti a prendersi la scena più luminosa dell'anno. Le nomination ai Golden Globe 2026, annunciate l'8 dicembre, hanno svelato un panorama completamente ribaltato, dominato dalla potenza creativa di "Neon" e dal ritorno dei grandi autori. Il risultato? Un gioco di equilibri saltato e una nuova stagione di premi che promette scintille.

La consacrazione di "Una Battaglia Dopo l'Altra" -

 Il film di Paul Thomas Anderson, "Una Battaglia Dopo l'Altra", è il titolo più nominato dell'edizione con nove candidature, spaziando da regia a sceneggiatura, fino alle prove attoriali di Leonardo Di Caprio, Chase Infiniti, Teyana Taylor e Benicio del Toro. Un trionfo annunciato dopo il successo ai premi della LAFCA e ora confermato dai Globes. A inseguirlo ci sono "Sentimental Value" di Joachim Trier, che raccoglie tra le sei e le otto nomination a seconda delle categorie, e un gruppo di titoli forti che comprende "Hamnet" di Chloé Zhao e "Frankenstein" di Guillermo del Toro. Tra i drammatici, "Neon" domina la selezione: tre film in gara "Un Semplice Incidente", "L'Agente Segreto" e "Sentimental Value" - affiancano i colossi Netflix, Warner e Focus Features, segnando una delle stagioni più indipendenti di sempre.

L'Italia fuori dalla corsa: "Familia" ignorato dai Globe -

 A sorpresa, "Familia" di Francesco Costabile non entra nella shortlist del Miglior film non in lingua inglese, nonostante l'attenzione critica. La categoria ha preferito titoli come "Un Semplice Incidente", "No Other Choice", "L'agente segreto", "Sentimental value", "Sirat e la voce" di Hind Rajab. Una battuta d'arresto per il cinema italiano, ma non necessariamente la fine della corsa agli Oscar.

Commedie e musical: esclusioni shock e nuovi favoriti -

 Clamorosa l'assenza di "Wicked - Parte 2" e "Jay Kelly": Universal e Netflix restano a bocca asciutta, nonostante i pronostici dessero alcune candidature per certe. A conquistare la scena sono, invece, titoli più audaci come "Marty Supreme" (con Timothée Chalamet candidato) e "Una Battaglia dopo l'Altra". Non passa inosservata l'assenza di Richard Linklater dalla categoria regia, nonostante due film in competizione ("Blue Moon" e "Nouvelle Vague").

Per il premio alla regia è sfida tra giganti -

 La categoria del Miglior Regista è una delle più competitive degli ultimi anni: Paul Thomas Anderson - "Una battaglia dopo l'altra"; Ryan Coogler - "Sinners"; Guillermo del Toro - "Frankenstein"; Joachim Trier - "Sentimental value"; Jafar Panahi - "Un semplice incidente"; Chloé Zhao - "Hamnet".

Nelle serie TV dominano "The White Lotus" e "Adolescence" -

 Sul fronte televisivo, i Globes confermano l'altissimo livello di produzioni e sperimentazioni narrative. "The White Lotus", alla terza stagione, guida le nomination con sei candidature; segue "Adolescence", che sorprende con cinque. Sorprende, invece, l'assenza di due dei titoli più seguiti su Netflix, "Mercoledì" (salvata dalla candidatura di Jenna Ortega) e "Stranger Things".

Debutta il premio per i podcast -

 Per la prima volta nella storia dei Globe, una categoria premia i podcast: a contendersi il titolo, nomi già noti al pubblico dei premi come Amy Poehler e Jason Bateman.Torna inoltre il Box Office Award, assegnato negli anni scorsi a "Barbie" e "Wicked": in gara "Avatar: Fuoco e Cenere", "F1", "Mission Impossible - The Final Reckoning" e "Zootropolis 2".

Verso la notte dei Globe -

 La cerimonia si terrà l'11 gennaio a New York, condotta da Nikki Glaser. Tra rivoluzioni nel voto, nuove categorie e l'ascesa inarrestabile del cinema indipendente, questa 83ª edizione sembra destinata a riscrivere regole ed equilibri.

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