Tensioni sul social

Musk definisce l'Ue "quarto Reich" e X chiude account pubblicitario di Bruxelles

La presa di posizione è legata alla multa da 120 milioni di euro applicata alla società venerdì scorso per presunte violazioni delle regole sulla trasparenza

© X

Elon Musk torna a puntare il dito contro le istituzioni europee e definisce l'Unione come "praticamente" il "Quarto Reich". L'affermazione arriva in risposta a un contenuto pubblicato sulla piattaforma X, in cui la scritta "Quarto Reich" compare insieme a una svastica mostrata sotto la bandiera dell'Ue. Parallelamente, dalla stessa piattaforma arriva un nuovo fronte di attrito con Bruxelles. Nikita Bier, responsabile di prodotto di X, comunica la chiusura dell'account pubblicitario riconducibile alla Commissione europea. Nel suo intervento, Bier allega un post dell'esecutivo comunitario. L'Ad account è descritto come un profilo aggiuntivo collegato a un account principale, utilizzato per gestire attività promozionali.

La decisione, spiega Bier, segue la multa da 120 milioni di euro applicata alla società venerdì scorso per presunte violazioni delle regole sulla trasparenza. Bier sostiene che la Commissione avrebbe effettuato l'accesso a un profilo inattivo "per sfruttare una vulnerabilità nel nostro Ad Composer", aggiungendo che ciò avrebbe consentito di pubblicare "un link che induceva gli utenti a credere che si trattasse di un video e aumentando artificialmente la sua portata".

Il dirigente afferma inoltre: "Avete effettuato l'accesso all'account pubblicitario inattivo per sfruttare una vulnerabilità nel nostro Ad Composer, pubblicando un link che induceva gli utenti a credere che si trattasse di un video e aumentando artificialmente la sua portata. Come forse saprete, X ritiene che tutti debbano avere pari voce in capitolo sulla nostra piattaforma. Tuttavia, sembra che voi riteniate che le regole non debbano applicarsi al vostro account. Il vostro account pubblicitario è stato chiuso".

Dopo l'annuncio, da Bruxelles arriva una presa di posizione. Un portavoce dell'esecutivo Ue precisa che l'istituzione "utilizza sempre tutte le piattaforme di social media in buona fede" e che l'attività si limita all'uso degli strumenti che le piattaforme rendono disponibili per gli account istituzionali, citando in particolare il sistema "Post Composer" di X. La Commissione ricorda inoltre di aver interrotto nell'ottobre 2023 qualsiasi forma di pubblicità o servizio a pagamento sul social, sottolineando che la sospensione "è ancora valida". L'esecutivo respinge quindi l'ipotesi di un uso improprio degli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma.