"Mille orti in Africa", è un'iniziativa lanciata da Slow Food per contribuire a creare orti nelle comunità africane, utilizzando aziende agricole esistenti o terreni abbandonati nelle zone rurali e urbane, dove fare rivivere le colture tradizionali. Mantenendo il rispetto per l'uomo e per l'ambiente.
Obiettivo sostenibilità Vengono utilizzati ingredienti locali e l'agricoltura diventa anche esperienza educativa per promuovere l'indipendenza e la sovranità alimentare nelle comunità meno fortunate in Africa.
Il progetto ha già raggiunto villaggi e periferie in 25 Paesi con l'adozione di 700 giardini.
Ben duecento quelli in Kenya, 35 in Etiopia, venti in Marocco, 40 in Senegal e 60 in Sierra Leone e Guinea Bissau. L'iniziativa vuole incoraggiare la conoscenza dei prodotti locali, il rispetto per l'ambiente e le identità culturali. Inoltre, non manca l'attenzione per le condizioni di lavoro che devono rispettare l'essere umano e i suoi diritti, nell'ambito dell'armonizzazione della pratica della solidarietà e della salvaguardia delle differenze culturali e delle tradizioni.
Agroecologia Il rispetto per l'ambiente passa anche per i metodi di coltivazione, la trasformazione, la commercializzazione e il consumo, che devono preservare l'ecosistema e la biodiversità, proteggendo la salute del consumatore, ma anche quella del produttore.
Un'esperienza di agroecologia che unisce generazioni e contesti sociali diversi.
Carlo Petrini, presidente di Slow Food ha detto: "Le nostre scelte quotidiane e il cibo che mettiamo nei nostri piatti determinano il futuro del nostro ambiente, della nostra economia, della nostra società".