Il Cerchio d’oro è nato nel 2004 a Messina come progetto sperimentale e tre anni dopo è diventato un’unità operativa ambulatoriale. Lavora per la diagnosi, la cura e la gestione integrata dei Disturbi del comportamento alimentare (Dca), offrendo un livello di assistenza di tipo ambulatoriale e, dal 2011, semiresidenziale. Il centro è coordinato dalla dottoressa Rossana Mangiapane, dirigente medico e psichiatra, e portato avanti da un’equipe di specialisti: un medico psichiatra, un nutrizionista, due psicologi, tre tecnici della riabilitazione psichiatrica, due dietisti e un infermiere professionale. Insieme collaborano alla diagnosi e alla stesura dei trattamenti individuali specifici per ciascun paziente e per ciascun disturbo. Le terapie comprendono la riabilitazione nutrizionale progressiva, i pasti assistiti, la psicoterapia individuale e di gruppo, le visite mediche e psichiatriche, i gruppi per i familiari, le attività riabilitative, espressive e occupazionali.
Il Cerchio d’oro esiste per seguire le ragazze (ma anche i ragazzi, le donne, le signore) che riconoscono di soffrire di un disturbo alimentare e desiderano curarlo e superarlo con l’aiuto concreto di un team di professionisti. Entrando nella struttura si viene subito colpiti dall’armonia e dalla sinergia che lega le dottoresse (sono quasi tutte donne), dagli spazi accoglienti, dal sorriso di una ragazza incrociata in corridoio, dalla sua leggerissima, ma calorosa stretta di mano.
Oltre al servizio di ambulatorio, il Cerchio d’oro ha avviato lo scorso anno il servizio semi-residenziale, che può seguire i pazienti per 12 ore al giorno, dal mattino alla sera, con i pasti assisiti, i laboratori d’arte, teatro e creatività, lo yoga, le terapie individuali e di gruppo, la riabilitazione psico-nutrizionale assistita, ma anche attraverso un aiuto ai genitori. Loro, infatti, non riescono ad affrontare da soli questo problema, non per mancanza di impegno, affetto, volontà, ma proprio perché sono troppo coinvolti emotivamente e non possono costruire un percorso di rigidità e aiuto come quello studiato da professionisti.
Ma il Cerchio d’oro rischia di non poter più garantire i suoi servizi, mantenere gli specialisti, aiutare i pazienti, le ragazze, i genitori.
I finanziamenti stanziati dalla Regione erano, infatti, a termine: un anno dall’attivazione. Da gennaio 2013, se le cose non cambieranno, il centro non potrà più svolgere il suo lavoro. In questi mesi sta, quindi, cercando di far sentire la propria voce, ma soprattutto la voce delle ragazze che hanno trovato la forza di lasciarsi aiutare e hanno bisogno che il loro sostegno sopravviva.
In aiuto ai pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare è nata l’associazione Korakanè, che opera non a scopo di lucro, per sollecitare chi di competenza per la riconferma dei fondi destinati al “Cerchio d’oro”.
Sebbene in Sicilia esista un altro centro, il Cedial di Palermo, esso non svolge ancora attività ambulatoriale, dunque il “Cerchio d’oro” è l’unico sostegno realmente attivo in tutto il sud Italia. A dicembre rischia di scomparire, perché scadono i contratti a termine dell’equipe medica e non sono stati stanziati i fondi per rinnovarli. L’associazione Korakanè ha avviato una raccolta di firme destinate al direttore dell’ASP di Messina, per comunicare la solidarietà che ruota attorno a questa causa.
Anche le ragazze del “Cerchio d’oro” hanno scritto delle lettere al “signor direttore”, un destinatario generico, colui che può fare qualcosa, che può tenere in piedi la struttura che le ospita, i professionisti che le supportano, la realtà a cui si appigliano per non ricadere.
Alleghiamo qui di seguito una di queste lettere, da cui si percepisce la paura di ricadere, la rabbia per non essere abbastanza forti, la determinazione di volercela fare, la gratitudine verso tutti quelli che la sostengono, il silenzio in cui troppo spesso si è rifugiata, la speranza che la sua vita cambierà.
Caro signor direttore, le chiediamo di voler dedicare un attimo del proprio tempo, per poter dare ascolto alle nostri voci. Sapendo della presunta chiusura della struttura “Il Cerchio D’Oro” , sentiamo il diritto di poter avere voce anche Noi, soprattutto perché è ciò che a noi è servita, serve e continua a servire, è indispensabile per Noi!
Sappiamo bene che per strada, in tram, sul treno, in casa di conoscenti o anche del vicino, ci sono ragazzi, ragazze ma, anche adulti che fanno trasudare il loro malessere attraverso un corpo, ed ecco che il termine “mangiare per vivere” assume contrariamente a ciò che si potrebbe pensare un “Valore Assoluto” e, poiché, non ci si sente più protagonisti della propria vita, si ci rifiuta di divenire dei semplici “oggetti-accessori” di uno sfondo che non si conosce o riconosce. Noi, abbiamo avuto la fortuna, grazie a questa struttura, di capire che lo sfondo del “Nostro Palco”, di cui siamo e saremo protagonisti, possiamo ridipingerlo con i “Nostri Colori Personali” che ci daranno sempre il grande coraggio di aver voglia di esistere, per VIVERE da protagonisti sul Nostro Palco.
Riuscire ad acquisire questa consapevolezza non è per niente immediata e quando riesci a raggiungerla si dà il via alla propria “battaglia”. E come ogni battaglia si necessita di un piano di azione, di alleati e di armi. Tutto questo è rappresentato qui , dalla nostra amata e odiata struttura “Il Cerchio D’Oro”. Dico odiata perché, durante la battaglia è facile subire delle sconfitte= scoraggiamenti, sfiducia e voglia di arrendersi ed è lì che si vede nemico chi ti è amico, non riesci più a capire cosa vuoi veramente, non capisci cosa ti serve, non capisci e, nella propria mente regna solo il ‘caos’, il disordine che crea ancora più confusione e, più cerchi di decidere di mettere ordine, più la mente scoppia e il disordine incombe.
La spirale del disordine, del caos, della confusione…tutto…, tutto si ripercuote all’esterno con atteggiamenti che possono anche non appartenerci.
“IRA”, tanta ira verso questo nostro disordine che diviene intolleranza per chi ci sta accanto o si avvicina troppo oppure, si può perdere la voce. Il vortice del caos, del disordine assorbe tutte le tue energie, perdi le forze perché, si ci sente responsabili, di cosa?, non lo sappiamo neppure noi, quello che sappiamo è che la vita degli altri diventa più importante, che sia un passante, un amico…chiunque merita la Vita più cambiamento Lì dove le tenebre della notte si impossessano della Luce di una o più Vite!
Sappiamo bene che esistono delle strutture, su al Nord, che possono essere d’aiuto ma, qui da noi?!Oggi, c’è il “Cerchi d’Oro” domani?
Caro direttore, la invitiamo a immedesimarsi per un attimo, non alle sofferenze e nelle angosce di un genitore né tanto meno nel nostro dolore, ma immagini per un attimo di trovarsi in un paese straniero e di uscire con una guida per visitare la città e ad un tratto non riesce più a trovarla, l’ha persa di vista. È solo, non conosce la lingua, è lontano dall’albergo e non ricorda la strada…come si sentirebbe?
Speriamo che lei e chi ne ha competenza possiate ben riflettere, per rivalutare qualsiasi decisione presa.
Grazie ancora dell’ascolto , cordiali saluti.
Le ragazze della struttura “Il Cerchio D’Oro”.
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