Retromarcia del governo sul fronte tagli alle Province. Il Cdm in un decreto legge stabilirà che non saranno più commissariate da giugno 2013 ma dal 1 gennaio 2014: in pratica la questione ricadrà nell'esecutivo post Monti. Saranno dati sei mesi in più e non vi sarà nessun commissario. A guidare la fase di transizione i presidenti uscenti. Questo vuol dire che tutte le Province (da 80 a 50) andranno, di fatto, al voto nei mesi successivi.
Le elezioni si terranno però con il nuovo sistema, vale a dire con i consiglieri eletti non più direttamente dai cittadini bensì dai consigli comunali di zona.
A chi tocca la "patata bollente"?
Si va avanti, anche se con tempi differenti, con la riduzione degli enti. Rimangono però alcuni nodi da sciogliere. Sondrio e Belluno potrebbero salvarsi, dal momento che, pur non avendo i requisiti, sono aree che rientrano interamente in montagna. Chiedono perciò di essere risparmiate dai tagli.
Speranze anche per Arezzo: la città toscana non dovrebbe superare in teoria i 350mila abitanti, soglia al di sopra della quale ci si salva. Ma secondo gli ultimi dati Istat i residenti sarebbero aumentati. Un aumento, anche se di poche unità, che signfiicherebbe la "salvezza".