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Panahi e Sotudeh vincono il premio Sakharov

I due iraniani sono tra i protagonisti della difesa dei diritti umani nella Repubblica islamica

Ufficio stampa

Il regista Jafar Panahi e l'avvocato Nasrin Sotudeh, difensori dei diritti umani in Iran, sono stati insigniti all'unanimita' del Premio Sakharov per la libertà di pensiero. La scelta e' stata fatta dalla riunione dei capigruppo parlamentari. Nella 'short list' finale c'erano anche anche le Pussy Riot ed il bielorusso Ales Bialiatski.

Nasrin Sotoudeh è un avvocato iraniano e difensore dei diritti umani. Ha rappresentato attivisti dell'opposizione e politici iraniani detenuti in carcere a seguito delle controverse elezioni presidenziali svoltesi nel giugno 2009, nonché giovani condannati alla pena di morte. Nasrin Sotoudeh è in isolamento nel carcere di Evin, dove è rinchiusa da quando è stata arrestata nel settembre 2010 con l'accusa di diffusione di propaganda contro il sistema e di cospirazione volta a minare la sicurezza dello Stato.

Jafar Panahi è un regista, sceneggiatore e film editor iraniano. Nel 1995 il suo lungometraggio di debutto "Il palloncino bianco" gli vale il suo primo riconoscimento internazionale. Al festival cinematografico di Cannes di quell'anno il film vince la Caméra d'Or, il primo importante premio aggiudicatosi da un'opera iraniana a Cannes. Le sue opere sono note per la prospettiva umanistica della vita in Iran, spesso incentrate sull'esistenza disagiata dei minori, sugli indigenti e sulle donne.

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