
Papa Leone XIV è arrivato a Beirut, capitale del Libano. L'aereo con a bordo il Pontefice è atterrato intorno alle 14:45 ora italiana, scortato da due Caccia. Prevost, durante il viaggio, è tornato a parlare delle guerre in corso a Gaza e in Ucraina. "La Santa Sede già da diversi anni pubblicamente appoggia la soluzione di due Stati" in Medio Oriente, "ma sappiamo tutti che in questo momento Israele ancora non accetta questa soluzione. Ma la vediamo come unica soluzione al conflitto che continuamente vivono", ha detto il Pontefice. Su Kiev, "ancora non abbiamo visto purtroppo una soluzione, però ci sono oggi di nuovo proposte concrete per la pace. Speriamo che Erdogan promuova il dialogo".
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L'arrivo e l'accoglienza -
Al suo arrivo all'aeroporto internazionale di Beirut, il Papa è accolto dal presidente della Repubblica libanese, dal presidente dell'Assemblea Nazionale, dal primo ministro, con le rispettive consorti, e dal Patriarca. Due bambini in abito tradizionale gli hanno offerto fiori, pane e acqua.
La visita in Libano -
Il Pontefice ha così iniziato la sua visita in Libano, seconda e delicata tappa del suo primo viaggio apostolico, che durerà fino al 2 dicembre. Secondo quanto riferito da testimoni, nella capitale e in diverse città libanesi le campane delle chiese hanno suonato simultaneamente al momento dell'atterraggio del Papa, un gesto di benvenuto simbolico che riflette l'attesa e il coinvolgimento emotivo della popolazione cristiana e non solo.
Il Papa: "Su Gaza cerchiamo di essere una voce mediatrice" -
"Noi siamo anche amici di Israele e cerchiamo con le due parti di essere una voce mediatrice che possa aiutare ad avvicinarci a una soluzione giusta per tutti", ha detto Prevost durante il viaggio verso il Libano. "Il presidente Erdogan è certamente d'accordo con questo", ha aggiunto il Papa parlando della soluzione dei due Stati.
"Sull'Ucraina speriamo nell'aiuto di Erdogan" -
La Turchia ha giocato un ruolo "per l'Ucraina qualche mese fa, con la possibilità di dialogo tra Ucraina e Russia. Il presidente Erdogan ha aiutato molto a convocare le due parti. Ancora non abbiamo visto purtroppo una soluzione, però ci sono oggi di nuovo proposte concrete per la pace", ha detto il Papa parlando con i giornalisti mentre era in volo. "Speriamo che Erdogan, con i suoi rapporti con i presidenti di Russia, Ucraina e Stati Uniti possa aiutare a promuovere il dialogo, il cessate il fuoco e risolvere questo conflitto, questa guerra in Ucraina", ha aggiunto.
"Qui la pace è un cantiere aperto" -
"È una grande gioia incontrarvi e visitare questa terra in cui 'pace' è molto più di una parola: qui la pace è un desiderio e una vocazione, è un dono e un cantiere sempre aperto", ha detto papa Leone XIV nel suo primo discorso pubblico in terra libanese nel corso dell'incontro, presso il Palazzo presidenziale di Beirut, con i rappresentanti della società libanese. "Voi siete investiti di autorità in questo Paese, ciascuno nei propri ambiti e con ruoli specifici", ha ricordato il pontefice rivolgendosi alle istituzioni locali.
"Anteponete a tutto l'obiettivo della pace" -
"Siete un popolo che non soccombe, ma che, di fronte alle prove - ha proseguito Leone - sa sempre rinascere con coraggio. La vostra resilienza è caratteristica imprescindibile degli autentici operatori di pace: l'opera della pace, infatti, è un continuo ricominciare". Per il Pontefice "l'impegno e l'amore per la pace non conosce paura di fronte alle sconfitte apparenti, non si lascia piegare dalle delusioni, ma sa guardare lontano, accogliendo e abbracciando con speranza tutte le realtà. Ci vuole tenacia per costruire la pace; ci vuole perseveranza per custodire e far crescere la vita", ha detto Leone XIV nel discorso alle autorità.
"La pace non è vivere separati sotto lo stesso tetto" -
"Il bene comune è più della somma di tanti interessi" e la pace è "molto più di un equilibrio, sempre precario, tra chi vive separato sotto lo stesso tetto. La pace è saper abitare insieme, in comunione, da persone riconciliate. Una riconciliazione che oltre a farci convivere, ci insegnerà a lavorare insieme, fianco a fianco per un futuro condiviso", ha detto Prevost. Solo così "la pace diventa quell'abbondanza che ci sorprende quando il nostro orizzonte si allarga oltre ogni recinto e barriera. A volte si pensa che, prima di compiere qualsiasi passo, occorra chiarire tutto, risolvere tutto, invece è il confronto reciproco, anche nelle incomprensioni, la strada che porta verso la riconciliazione", ha aggiunto il Pontefice.
Il ruolo delle donne -
Anche il ruolo delle donne e la loro importanza è stata richiamata da Leone nel suo primo discorso pubblico in Libano. "Mi preme sottolineare il ruolo imprescindibile delle donne nel faticoso e paziente impegno per custodire e costruire la pace. Non dimentichiamo che le donne - ha affermato - hanno una specifica capacità di operare la pace, perché sanno custodire e sviluppare legami profondi con la vita e con le persone". E ancora: "La loro partecipazione alla vita sociale e politica, così come a quella delle proprie comunità religiose, similmente all'energia che viene dai giovani, rappresenta in tutto il mondo un fattore di vero rinnovamento. Beate, dunque, le operatrici di pace e beati i giovani che restano o che ritornano, perché il Libano sia ancora una terra piena di vita".