FOTO24 VIDEO24 2

Obama e Romney, parola alla gente comune

Nuovo botta e risposta davanti alle telecamere

Faccia a faccia Obama/Romney: pronti al secondo round. Il presidente degli Stati Uniti e il suo sfidante si affronteranno di nuovo in un dibattito pubblico domani notte. Tra poche ore i due rivali parleranno davanti a una particolare assemblea popolare alla Hofstra University di Hampstead nello Stato di New York.

Ap/Lapresse

A turno i due concorrenti alla Presidenza degli Stati Uniti dovranno rispondere alle domande del pubblico. La platea sarà composta da elettori indecisi selezionati dalla società Gallup. Domande semplici, ma imprevedibili. Spesso insidiose. Già in passato diversi candidati si sono trovati in difficoltà di fronte agli interrogativi posti da persone senza alcuna specializzazione in economia, politica internazionale o giurisprudenza.

Anche questa volta non mancheranno sorprese e colpi di scena. Barack Obama e Mitt Romney avranno ogni volta due minuti di tempo per ciascuna risposta. Dopo il dibattito di Denver, che ha visto prevalere il candidato repubblicano, per il presidente in carica si tratterà di un’occasione per recuperare nei sondaggi. Il primo faccia a faccia davanti alle telecamere è stato seguito in tv da oltre 67 milioni di americani. Questa volta gli ascolti televisivi potrebbero essere meno ragguardevoli. Il confronto coincide infatti con un altro programma televisivo di vasta popolarità. Su un altro canale, quasi in contemporanea, andrà in onda una partita di baseball Major League.

Obama ha già affrontato in passato le domande degli elettori indecisi. Alla sua prima corsa presidenziale nel 2008 aveva superato brillantemente il test. Allora prontezza e naturalezza lo avevano aiutato. Ad esempio, un elettore gli domandò quasi con ingenuità: “Che cosa non sai? E come lo impari?” Con disinvoltura Obama rispose: “Mia moglie potrebbe fare una lista lunga delle cose che non so. E di solito imparo chiedendo a lei”. Il pubblico apprezzò la risposta.

Ma adesso la situazione sembra molto diversa da quegli esordi. Il presidente in carica appare più formale. Soprattutto nei comizi televisivi. Le responsabilità di governo in qualche modo sembrano condizionarlo. Il suo eloquio suona più istituzionale. Lo stile sembra riportarlo a trascorsi accademici.

Ma anche il suo sfidante Romney rischia. Il vantaggio conquistato non va disperso. Non mancano esempi di scivoloni imprevedibili. Ad esempio, al repubblicano George W. Bush bastò guardare l’orologio per un attimo per trasmettere al pubblico la sensazione di sottovalutare una domanda e un argomento. Quasi come se volesse passare oltre o evitare una questione imbarazzante. I sondaggi registrarono un calo.

Comunque vada, entrambi i contendenti avranno una terza occasione per un faccia a faccia. In Florida, a Boca Raton, è fissato l’ultimo incontro a due davanti alle telecamere. In quell’occasione Obama e Romney dovranno parlare soltanto di politica estera.

Espandi