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Bimbo Padova, in casa della madre un sistema per "resistere" agli assistenti sociali

Il letto del piccolo "trasformato" in un fortino con il fil di ferro

Da video

Un vero e proprio fortino, con tanto di fil di ferro. Una trincea per evitare agli assistenti sociali di portare via il piccolo di Padova da casa della madre. A svelare questi particolari è il consulente della Corte d'Appello di Venezia, lo psichiatra Rubens De Nicola, chiamata a decidere sul caso diventato oggetto persino di informative governative dopo la diffusione del video shock del bambino portato via a forza dagli agenti. 

Intervistato dal Corriere della Sera, De Nicola risponde così a chi critica la sua consulenza, pilastro dell'ordinanza dei giudici lagunari: "Avevamo provato in tutti i modi a convincere la madre della necessità del bambino di tornare dal padre. Ma i tentativi non forzati sono andati a vuoto. Il piccolo aveva trovato il modo di nascondersi attraverso un pertugio irraggiungibile sotto il letto, che era bloccato con il fil di ferro".

Quindi il consulente parla del ruolo della madre: "Lo ha usato per una guerra personale. Per lei era come un cane al guinzaglio". E proprio nel condizionamento operato dalla madre individua il problema più serio per il bambino: "Se tornerà con la madre in futuro potrebbe avere dei disturbi seri. Con il padre in questi giorni si è sciolto come neve al sole. Il bambino è molto intelligente e bravo ma un problema ce l'ha: è condizionato".

Il prof di matematica: è un piccolo genio
Intelligente e bravo. Non lo sostiene solo lo psichiatra De Nicola. Basta chiedere di lui ai suoi insegnanti. Per il docente di matematica "è un talento, anticipa le conclusioni della lezione". E dai racconti di parenti e amici vengono fuori tutte le passioni del piccolo: dalla lettura alla tecnologia, dal nuoto all'astronomia. E un sogno: "Da grande voglio fare l'inventore di tutto".

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