I FUNERALI A MILANO

Addio a Ornella Vanoni, l'ultimo saluto sulle note de "L'appuntamento" suonata da Paolo Fresu | I fiori di Paoli, il messaggio di Celentano

Nella chiesa di San Marco, a Milano, si sono svolti i funerali della cantante scomparsa venerdì sera, al mattino altre 4mila persone le avevano reo omaggio alla camera ardente

È stato il giorno dell'ultimo saluto a Ornella Vanoni, regina della musica italiana morta venerdì a 91 anni. Una folla composta ed emozionata ha assistito ai funerali nella chiesa di San Marco, nel quartiere di Brera dove la cantante abitava da molti anni. Come da desiderio della stessa Vanoni, dopo l'omelia, il jazzista Paolo Fresu ha suonato "L'appuntamento" con la sua tromba. Al mattino altre 4mila persone avevano reso salutato la cantante alla camera ardente allestita al Piccolo teatro di Milano, dove già domenica in 5mila erano andati a rendere omaggio.

 

In chiesa per i funerali da amici e autorità -

 Sono tanti gli amici e le autorità, oltre a centinaia di suoi ammiratori, arrivati nella chiesa di San Marco a Milano per l'ultimo saluto a Ornella Vanoni. Gianna Nannini siede accanto a Roberto Vecchioni, Fabio Fazio è arrivato accompagnato da Luciana Littizzetto, presenti anche Franco Mussida, Ron, la storica amica Stella Pende, i direttori generale e artistico del Piccolo Teatro Lanfranco Li Cauli e Claudio Longhi e fra le autorità il presidente del Senato Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, la ministra Anna Maria Bernini e l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.

Dopo l'omelia Fresu suona "L'appuntamento" -

 "Le canzoni diventano ritornelli della vita. Sono come i lumini in chiesa, che continuano a muovere la fiammella anche quando non vi siamo": don Luigi Garbini lo ha detto durante l'omelia al funerale di Ornella Vanoni, una omelia piena di episodi della sua vita e delle parole delle sue canzoni. "Ti benediciamo Signore perché ci hai dato Ornella" ha esordito. "La mia fede è troppo scossa ormai ma prego", uno dei versi citati per ricordare la sua fragilità, la sua sincerità che le ha fatto "bucare tutti gli schermi'. Appena finita l'omelia hanno risuonato le note de "'L'appuntamento", interpretata da Paolo Fresu con la sua tromba.

Le ultime ore della camera ardente -

 In segno di cordoglio dell'intera comunità milanese, il sindaco Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per l'intera giornata di oggi. Appena aperta la camera ardente il pellegrinaggio dei milanesi, cittadini comuni e volti noti, è ripreso incessante. Tra le prime persone ad arrivare questa mattina c'è stata Caterina Caselli, ex cantante e apprezzatissima discografica. "Se ne va, se ne è andata una grande interprete, un'immensa interprete, non esagero con l'aggettivo perché tutte le volte che lei cantava queste canzoni, ancora adesso entrando, mi sono commossa perché è una voce che lascia la traccia dentro di te - ha detto la Caselli che era accompagnata dall'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi -"Lascia un lascito per chi l'ha conosciuta, fonte di ispirazione per chi ama l'arte. Abbiamo lavorato insieme e ho avuto modo di conoscerla. Era una donna libera, lo è sempre stata, molto coraggiosa, e non aveva timore di cambiare. Era molto interessata e curiosa a sperimentare, però sapeva scegliere. Qualsiasi cosa che lei sceglieva comunque era qualcosa che aveva a che fare con l'arte e con la bellezza". Molto commosso Paolo Rossi: "Scusatemi, sto male" sono le uniche parole che l'attore è riuscito a dire uscendo dal Piccolo Teatro. 

"Ho mandato un messaggio con scritto, cara amica mia, fai un grande concerto, su, sopra di noi, dove sei sempre stata" ha detto invece Gianna Nannini uscendo dalla camera ardente. La cantante si è fermata a lungo davanti alla bara color noce, sedendosi in prima fila in una delle poltrone del teatro. "Il suo modo di vivere è rivoluzionario proprio nell'allegria, l'allegria è rivoluzione, l'emozione e rivoluzione. E ci salva", ha concluso. Presenta anche Geppi Cucciari. "I nostri incontri sono stati sicuramente molto meno intensi e frequenti temporalmente di quanto avrei auspicato - ha detto -, però lei era parte della mia vita prima di incontrarla. Sono stati incontri di calore, di verità, di coraggio, di audacia, era sempre sopra la riga che costruiva lei e mi dispiace di averla vista meno di quanto avrei voluto". "Non ho veramente parole. Una grande maestra di libertà per tutte le ragazze e le donne e non solo" ha invece commentato Serena Dandini. "Le sue canzoni rimarranno per sempre e ognuno si terrà la sua. Faccio fatica a immaginare che lei sia lì in quella bara", ha detto Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti e sua grande amica.

I fiori di Gino Paoli -

 Un cuscino di rose gialle a forma di cuore vicino alla bara color noce di Ornella Vanoni con sul nastro verde una sola scritta: Gino. È questo l'omaggio che ha voluto fare alla cantante Gino Paoli, legato all'artista da un forte rapporto di amicizia dopo la loro relazione sentimentale. Poco distante una composizione floreale con la scritta famiglia Paoli.

L'omaggio di Adriano Celentano -

 "Cara Ornella, Ti voglio ricordare come sei sempre stata: libera, simpatica, intelligente, colta, bella, con la tua voce eternamente unica. Un'Artista senza tempo!". Così Adriano Celentano, sui suoi profili social, ha voluto rendere omaggio a Ornella Vanoni nel giorno della cerimonia funebre a Milano.

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