A ridosso della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Vincenzo D'Anna affida ai social un commento che scatena la bufera. Tutto parte da un evento al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Valentina Pitzalis, la donna che sopravvisse nel 2011 al rogo appiccato dal marito Manuel Piredda e che rimane sfigurata in volto e con la mano sinistra amputata, incontra tremila studenti delle medie e superiori. È un'iniziativa di sensibilizzazione nel contesto della Giornata.
Un articolo su questo evento circola online. E tra i commenti appare quello dell'ex senatore e attuale presidente della Federazione degli ordini regionali dei biologi: "Perché c'è a chi piace cruda e a chi cotta la moglie". Otto parole che trasformano un racconto di resilienza in materia di scandalo. La frase viene notata e condivisa sui social. Scoppia la polemica. Gli utenti chiedono spiegazioni, prendono in giro, manifestano disgusto per il cinismo del commento.
A questo punto, D'Anna rimuove la frase inopportuna e offensiva e poi decide di rilasciare dichiarazioni, sostiene di essere vittima di una "speculazione indegna", di "feroci attacchi", di essere stato frainteso. Si lamenta della "cloaca" dei social, dove imperverserebbero "moralisti" incapaci di cogliere "il senso". Che a suo avviso era semplice: di trattava di "una risposta sarcastica" alla domanda che Pitzalis stessa aveva posto pubblicamente. La donna aveva detto: "Se fosse ancora vivo gli chiederei solo perché?". Lui immagina di rispondere in quella veste. Una risposta "metafisica", come dirà poi in altre occasioni, attribuita a quella "povera vittima".
Quando gli chiedono se, consapevole del clamore, rifarebbe il commento, D'Anna cede un passo: "A immaginare tutto questo clamore che ho suscitato, non lo avrei fatto". È quasi un'ammissione che il tono era sbagliato, che il contesto era delicato, che la sua ironia non era appropriata.
Sulla possibilità di chiedere scusa, si apre ancora di più: "Non ho problemi a chiedere scusa se ho suscitato sdegno". E qui arriva l'elemento nuovo: annuncia l'intenzione di scrivere una lettera direttamente a Valentina Pitzalis. Nel frattempo, minaccia di abbandonare i social. "Mi sa che mi cancello dai social", dice.
Nella vicenda è intervenuta pure la diretta interessata: "Una battuta di pessimo gusto". Così Valentina Pitzalis ha replicato sull'"Unione Sarda" e la "Nuova Sardegna" al messaggio choc dell'ex senatore D'Anna. "Io sono una persona molto autoironica, amo l'ironia - continua la donna scampata al tentato femminicidio. In quelle parole però non c'è niente di ironico, non fanno ridere, non c'è alcun segno di sense of humor. Per fortuna chi ha sensibilità quella dell'umorismo ha capito che quella dell'umorismo non potrà mai essere una scusa".
"Una frase di una violenza disarmante che si commenta da sola - ha detto ancora all'"Unione Sarda". Sono rimasta sconcertata. In tutti questi anni ho subito tanti attacchi, ma non riesco mai a farci l'abitudine. Ogni volta mi sconvolgono e questo avviene ancora di più se gli attacchi arrivano da persone, come in questo caso, che hanno fatto parte delle Istituzioni. Forse voleva essere una battuta ma io, che mi considero una persona piuttosto ironica, non riesco proprio a riderci su. La trovo di pessimo gusto, soprattutto in queste giornate in cui sono impegnata a incontrare i giovani in vista dell'appuntamento del 25 novembre. Un consiglio che do sempre ai ragazzi che incontro è proprio quello di stare attenti alle parole perché possono ferire come il fuoco. Ecco, oggi sono stata ferita ancora una volta".