Diversi media Usa annunciano che chiude i battenti il Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge) guidato da Musk: l'agenzia aveva, tra le sue funzioni, quella di ridurre le dimensioni del governo e di combattere la burocrazia. L'Office of personnel management ha rilevato molte delle sue mansioni. Negli Stati Uniti, dopo le dimissioni della deputata Maga Marjorie Taylor Greene per il caso Epstein, l'amministrazione Trump incassa un altro colpo. Una corte federale d'appello ha infatti rifiutato di aprire la strada alla Casa Bianca per ampliare una procedura di deportazione rapida di migranti, che avrebbe consentito la rimozione accelerata degli immigrati che vivono lontano dal confine.
Usa, media: chiude i battenti il Doge voluto da Trump e guidato da Musk
Il Department of government efficiency doveva servire a ridimensionare il governo e combattere la burocrazia. Molte funzioni assorbite dall'Office of personnel management. Una corte d'appello Usa blocca le espulsioni rapide di migranti
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24 nov 2025 10:25
Nato, Helsinki propone di ubicare in Finlandia un'unità di comando
Il ministro della Difesa finlandese Antti Hakkanen ha dichiarato questa mattina, attraverso un comunicato stampa, che Helsinki proporrà alla NATO di ubicare in Finlandia un'unità di comando. "Il posizionamento dell'Unità di Comando e Controllo in Finlandia rafforzerebbe ulteriormente la capacità della NATO di difendere la Finlandia e l'intera regione settentrionale dell'Alleanza", si legge nella nota.
24 nov 2025 07:26
Media: il Dipartimento dell'efficienza di Musk chiude i battenti
Il Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge) degli Stati Uniti, guidato dall'imprenditore Elon Musk, ha cessato di esistere a otto mesi dalla fine del suo mandato. L'ha dichiarato il direttore dell'Office of personnel management (Opm) Scott Kupor: "Non esiste più". Lo riportano diversi media internazionali che citano Reuters. Kupor ha aggiunto che il Doge non è più un'' "entità centralizzata". L'Office of personnel management ha rilevato molte delle funzioni dell'agenzia disciolta. Poco dopo il suo insediamento, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva annunciato una serie di misure per ridurre le dimensioni del governo e combattere la burocrazia. Tra le altre cose, aveva creato il Doge con un ordine esecutivo firmato nel suo primo giorno in carica dopo il ritorno alla Casa Bianca, incaricando Musk di supervisionarne il lavoro. La dichiarazione odierna ha confermato il sospetto che Doge stesse per chiudere i battenti, sospetto circolato negli ultimi tempi anche considerato il 'raffreddamento' dei rapporti tra Trump e Musk.
24 nov 2025 07:07
Usa-Canada, Trump rinvia l'aumento dei dazi
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha ancora dato seguito alla decisione di applicare un ulteriore dazio lineare del 10% sui beni canadesi, annunciata alla fine di ottobre in risposta a uno spot anti-dazi della provincia dell'Ontario durante le World Series di baseball. L'annuncio aveva messo in allerta gli esportatori canadesi, soprattutto nel settore automobilistico, ma finora non sono arrivate istruzioni ufficiali a dogane e importatori statunitensi. Fonti suggeriscono che l'amministrazione Trump abbia deciso di rinviare l'aumento - che avrebbe portato i dazi sulle merci canadesi al 45 per cento - mantenendo la minaccia come leva per futuri negoziati. L'intervento personale del primo ministro canadese Carney in Asia e le scuse ufficiali per lo spot potrebbero aver contribuito a stemperare la tensione. I colloqui commerciali tra Usa e Canada riprenderanno, ma il percorso resta complesso, ha avvertito l'ambasciatore statunitense a Ottawa Pete Hoekstra, senza chiarire se i nuovi dazi saranno effettivamente imposti.
24 nov 2025 05:44
Usa, Trump: il Partito repubblicano "non è mai stato più unito"
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha sostenuto che il Partito repubblicano "non è mai stato più unito", nonostante le recenti frizioni con alcuni esponenti di alto profilo del fronte conservatore. In un messaggio sulla piattaforma sociale Truth, il presidente ha attaccato i deputati repubblicani Rand Paul, Thomas Massie e Marjorie Taylor Greene - definendo quest'ultima, in particolare, "una traditrice" - e poche altre "mezze calzette" che a suo dire sono eccezioni in un contesto di forte solidità del fronte conservatore, oggi "molto più grande" rispetto al 2015. La presa di distanza da Greene, che per anni è stata una delle esponenti del partito repubblicano più vicine a Trump, si è intensificata dopo l'annuncio della deputata che lascerà il Congresso all'inizio del 2026, decisione che Trump ha definito "una grande notizia per il Paese".
23 nov 2025 16:17
Trump insiste: deputati dem sediziosi dovrebbero essere in cella
"I traditori che hanno detto ai militari di disobbedire ai miei ordini dovrebbero essere in prigione in questo momento, non in giro per le reti di fake news cercando di spiegare che ciò che hanno detto andava bene. Non andava bene, e non lo andrà mai! È stata sedizione al massimo livello, e la sedizione è un crimine grave. Non può esserci nessun'altra interpretazione di ciò che hanno detto!": lo scrive il presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Truth, attaccando nuovamente i sei deputati democratici che in un video hanno esortato i militari americani a "rifiutare ordini illegali". "Molti grandi studiosi di diritto concordano sul fatto che i traditori democratici che hanno detto ai militari di disobbedire ai miei ordini, in qualità di Presidente, hanno commesso un crimine di seria entità!", scrive in un altro post.
23 nov 2025 15:50
Corte d'appello Usa conferma lo stop alle espulsioni rapide di migranti
Una corte federale d'appello ha rifiutato di aprire la strada all'amministrazione Trump per ampliare una procedura di deportazione rapida, che avrebbe consentito la rimozione accelerata degli immigrati che vivono lontano dal confine. Una sezione di tre giudici della corte d'appello del Distretto di Columbia, con una decisione di 2 a 1, ha rifiutato di sospendere la parte centrale della sentenza di un giudice di primo grado, il quale aveva stabilito che le politiche dell'amministrazione violavano i diritti al giusto processo degli immigrati che potevano essere arrestati ovunque negli Stati Uniti. Il giudice distrettuale Jia Cobb, in una sentenza del 29 agosto, si era schierato con un gruppo per i diritti degli immigrati e aveva impedito al Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti di applicare politiche che esponevano gli immigrati al rischio di una rapida espulsione se l'amministrazione riteneva che fossero nel paese da meno di due anni.