IL CASO

Bambini tolti alla famiglia nel bosco, Nordio: "Atto grave, valuteremo" | Salvini: "Giudici e assistenti sociali non rompano le scatole"

Il legale della famiglia: "I piccoli scossi, ma sono forti". Anm: tutelati i minori come prevede la nostra Costituzione. Migliaia di firme per le petizioni online che chiedono di restituire i figli ai genitori

Il caso della famiglia anglo-australiana, che vive nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, arriva sul tavolo del governo: il ministro della Giustizia Carlo Nordio e la premier Giorgia Meloni hanno discusso della vicenda dei tre bambini tolti ai genitori e trasferiti in una casa famiglia a Vasto, accompagnati dalla mamma che però può stare con loro solo in determinati orari. Nordio: "Atto molto grave, faremo le opportune verifiche". E Salvini: "Indegno sequestrare tre bambini a mamma e papà, i giudici e gli assistenti non rompano le scatole". Migliaia le firme raccolte dalle petizioni lanciate online per "salvare la famiglia nel bosco" e "liberare i bambini". Il legale della famiglia: "I bambini scossi, ma sono forti". 

Nordio: "Gesto grave, faremo verifiche" -

 Dopo una consultazione con Giorgia Meloni, Nordio ha commentato così la vicenda: "Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire. Bisogna fare accertamenti profondi, in questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale". 

Salvini: "Bambini sequestrati in maniera indegna" -

 "Un sequestro di tre bambini portati via da una mamma e da un papà in maniera indegna, preoccupante, pericolosa e vergognosa - dice il vicepremier Matteo Salvini -. Sono impegnato ad andare fino in fondo e se serve anche a parlare con il giudice del Tribunale dei minori. Andrò in Abruzzo la settimana prossima. Giudici e assistenti sociali d'Abruzzo non rompano le scatole. Anche questa storia dimostra che una profonda, sana e giusta riforma della Giustizia che non funziona sarà fondamentale". 

Verso l'invio di ispettori del governo -

 Il governo sta dunque valutando l'invio di ispettori del ministero della Giustizia per verificare la gestione del procedimento. Il provvedimento giudiziario nasce da un percorso iniziato lo scorso anno, dopo il ricovero dei bambini per un'intossicazione da funghi e un controllo dei carabinieri nella casa nel bosco. La magistratura ha ritenuto necessaria la sospensione della potestà genitoriale, il collocamento dei bambini in una struttura protetta e la nomina di un tutore provvisorio per garantire la loro tutela.

Salvini: "Scelte di vita personali di due genitori" -

 Salvini ha quindi aggiunto: "Ritengo vergognoso che lo Stato si occupi di entrare nel merito dell'educazione privata, delle scelte di vita personali di due genitori che hanno trovato nell'Italia un Paese ospitale e che invece gli ruba i bambini. Sono stato nel campo rom di Giugliano la settimana scorsa, con centinaia di bimbi in età scolare e non a scuola, sporchi, senza insegnanti. Lì dove sono gli assistenti sociali? Dov'è la procura, il tribunale dei minori, lo Stato?".

L'avvocato della famiglia: "I bambini scossi ma sono forti" -

 L'avvocato Giovanni Angelucci, che assiste la famiglia, spiega che i bambini sono separati dalla mamma perché dormono in una stanza solo per loro e chiarisce: "Evidentemente sono scossi, ma vivono la situazione in maniera forte e positiva perché sanno che sono nel giusto e sono coscienti di questo perché i genitori li hanno sempre messi al corrente di tutto".

Anm: tutelati i minori come prevede la nostra Costituzione -

 L'Anm replica che bisogna rispettare "il ruolo della giurisdizione in una vicenda che coinvolge valori tra i più delicati: il diritto della famiglia a determinare le proprie scelte di vita e, al tempo stesso, il dovere di tutela dei minori previsto dalla nostra Costituzione". E spiega che l'atto del Tribunale "si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico. Ed è stato assunto nel rispetto delle norme vigenti e con finalità esclusivamente protettive. Le strumentalizzazioni di certa politica appaiono a nostro avviso in netto contrasto con il rispetto dei diritti dei minori, dei più deboli e della dignità di tutte le persone coinvolte". 

Le petizioni a favore dei genitori -

 Si allarga intanto il sostegno alla famiglia anglo-australiana, con varie petizioni online che hanno raccolto migliaia di firme. La mobilitazione principale ha superato quota 78 mila firme con l’iniziativa "Salviamo la famiglia nel bosco", attiva dall'11 novembre, con circa 23mila adesioni nelle ultime 12 ore. Dopo l’intervento dei giudici, sono nate almeno altre sette petizioni digitali, tra cui "Liberate i bambini della famiglia nel bosco", "Per i bambini del bosco appello al tribunale dell’Aquila per riunire la famiglia" e "Vicini a Nathan e Catherine, la famiglia che vive nel bosco".

Lega Abruzzo: "I bambini tornino dai genitori" -

 Alla mobilitazione digitale si aggiunge la nuova iniziativa politica della Lega Abruzzo, che annuncia una raccolta firme per chiedere che i tre bambini possano tornare a vivere con i genitori. Il coordinatore regionale Vincenzo D’Incecco spiega che nelle principali piazze abruzzesi verranno allestiti gazebo per sollecitare una revisione del provvedimento. E spiega: "I bambini hanno il diritto di stare con la mamma e il papà, che hanno sempre garantito loro amore, cura e anche istruzione. Vogliamo che torni a prevalere il buon senso".

Il trasferimento nella casa famiglia dei tre bambini -

 I bambini, tra i sei e gli otto anni, sono stati portati via nel tardo pomeriggio di venerdì, con un ingente dispiegamento di forze dell'ordine, come ha riferito l'avvocato della famiglia Giovanni Angelucci: grazie alla mediazione del legale - che ha annunciato ricorso contro il provvedimento della magistratura - il trasferimento nella struttura protetta è stato meno complicato del previsto. Alla madre Catherine è stato concesso di accompagnare i figli alla struttura protetta dove hanno passato la notte, anche se tra loro separati. Il padre Nathan ha trascorso la notte da solo nel casolare nel bosco, a prendersi cura degli animali e a riflettere sul futuro della famiglia. "Li ho visti solo venerdì sera - ha spiegato Catherine in un'intervista a 'Il Centro' - poco prima che dormissero. Ho fatto colazione con loro, poi l'operatrice mi ha detto: 'Per favore, vada di sopra'. È la regola. Qui sono gentili, ma devono rispettare l'ordine del giudice". Il padre Nathan ha invece accennato alla possibilità di andarsene. "Noi vorremmo restare, ma abbiamo un'altra opzione: prendiamo i passaporti, mia moglie con i bambini tornano in Australia e io resto qui a badare agli animali. Speriamo di no, perché a noi piace la nostra casa qui".

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