
Clima, oltre 30 Paesi minacciano di bloccare la bozza di accordo alla Cop30 | Nel nuovo documento non si parla di fonti fossili
Commissario Ue per il clima: "Deluso, bozza lontana dall'ambizione di cui abbiamo bisogno". Le delegazioni sollecitano una chiara "tabella di marcia" per l'uscita dalle energie fossili mentre il presidente della conferenza, André Correa do Lago, cerca un compromesso per evitare il fallimento dei negoziati

Una trentina di Paesi hanno scritto alla presidenza brasiliana della Cop30 per includere nella bozza dell'accordo una tabella di marcia per l'uscita dalle energie fossili. Il vertice sul clima dovrebbe concludersi in serata e il presidente André Correa do Lago è pressato da parte delle quasi 200 nazioni riunite a Belem dalla settimana scorsa per elaborare un testo capace di ottenere un consenso. L'ultima bozza di testo non menziona per l'appunto le energie fossili. "Siamo profondamente preoccupati per l'attuale proposta, da prendere o lasciare", hanno scritto Colombia, Francia, Regno Unito, Germania e altri Paesi.
La nuova bozza del Brasile e il possibile slittamento -
La presidenza brasiliana della Cop30 ha diffuso poi un'ulteriore proposta di accordo alla conferenza climatica delle Nazioni Unite di Belem proprio nel giorno di possibile chiusura dell'evento, ma è possibile uno slittamento. Rispetto alla proposta precedente è stata esclusa dal nuovo testo principale, detto "Global Mutirao", la tabella di marcia sull'abbandono delle energie fossili richiesta come condizione necessaria alla firma da molti Paesi ma ostacolata dagli stati produttori. Il termine "fossili" non compare proprio nel testo principale.
Commissario Ue per il clima: "Deluso da bozza di accordo di Cop30" -
Il commissario europeo per il clima Wopke Hoekstra ha dichiarato di essere "deluso" dall'ultima bozza di accordo della COP30, che non fa alcun riferimento alla graduale eliminazione dei combustibili fossili. "Questo non è affatto vicino all'ambizione di cui abbiamo bisogno in materia di mitigazione. Siamo delusi dal testo attualmente sul tavolo", ha dichiarato Hoekstra.
Paesi firmatari e richieste nella lettera ufficiale -
Le delegazioni firmatarie, tra cui Colombia, Francia, Regno Unito e Germania, avevano chiesto alla presidenza della Cop30 di includere nella bozza finale dell'accordo proprio una chiara "tabella di marcia" per l'abbandono delle energie fossili. Secondo la delegazione colombiana, la lista comprende oltre trenta Paesi, Francia e Belgio hanno confermato la loro firma. Nella lettera si legge: "Siamo profondamente preoccupati per l'attuale proposta, da prendere o lasciare" e "nella sua forma attuale, la proposta non soddisfa le condizioni minime per un risultato credibile a questa Cop". I firmatari dichiarano di non poter sostenere un testo che non includa un percorso verso una transizione "giusta, ordinata ed equa".
La posizione della presidenza brasiliana e del presidente Lula -
Il Brasile, Paese ospitante della conferenza, si trova in una posizione delicata. Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva sostiene da tempo la necessità di una tabella di marcia per ridurre progressivamente l'uso di carbone, petrolio e gas, ma deve bilanciare le istanze interne del proprio settore energetico con le pressioni internazionali. Il presidente della Cop30, André Correa do Lago, è sotto pressione da parte dei quasi 200 Paesi riuniti a Belem per elaborare un testo capace di ottenere consenso, come previsto dalle regole delle Cop. Il diplomatico sta cercando di mediare tra i diversi blocchi negoziali, e lavora a una versione del testo capace di ottenere consenso unanime, condizione necessaria per l'approvazione finale.
Le tensioni diplomatiche tra i blocchi negoziali -
Nel confronto negoziale, un negoziatore che ha chiesto l'anonimato riferisce il netto rifiuto di Cina, India, Arabia Saudita, Nigeria e Russia a inserire nel testo un percorso di uscita dai combustibili fossili. La divergenza con il gruppo dei Paesi firmatari alimenta la pressione sul tavolo della presidenza.
Il nodo dell'uscita dalle fonti fossili -
L'uscita graduale da petrolio, carbone e gas, indicati come largamente responsabili del riscaldamento globale, torna al centro del dibattito a Belem dopo il primo appello lanciato due anni fa alla Cop28 di Dubai. L'ultima bozza resa nota non menziona le energie fossili: è su questo punto che si concentra la richiesta di una tabella di marcia. Il tema è diventato il punto più critico dei negoziati. Secondo diversi osservatori, senza un riferimento esplicito all'abbandono delle fonti fossili, l'accordo rischierebbe di perdere credibilità agli occhi dell'opinione pubblica e delle organizzazioni ambientaliste internazionali.
Cosa potrebbe accadere se la bozza venisse bloccata -
La Cop30 dovrebbe concludersi in serata. In assenza di un consenso su un testo condiviso, l'approvazione dell'accordo non sarebbe possibile, secondo le regole che richiedono l'unanimità tra le Parti. La presidenza continua le consultazioni con i vari gruppi per cercare una formulazione in grado di ottenere l'assenso dei partecipanti.