Picchiava la compagna e abusava della figlia di lei, che adesso ha 14 anni: per questo motivo un 44enne di Milano è stato arrestato dagli agenti della polizia per maltrattamenti, violenza, lesioni e atti sessuali su minori. A raccontare ai pm quel che accadeva ormai da due anni nella loro casa in zona Comasina è stata la 14enne. Dopo la sua ricostruzione è scattato immediatamente il "codice rosso", e l'uomo è stato arrestato.
Le aggressioni andavano avanti da quattro anni e l'ultima risale a una decina di giorni fa, quando la donna si sarebbe decisa a denunciare il compagno dal quale a giugno aveva avuto un bimbo. Ma a raccontare gli episodi di violenza ai pm ci ha pensato la figlia 14enne di lei, a sua volta vittima di abusi.
L'indagine lampo è stata coordinata dal pm Francesca Gentilini e dal procuratore aggiunto Letizia Mannella. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dalla polizia è stata firmata dal gip Alessandra di Fazio. Il 44enne, con precedenti per spaccio, nel 2018 è stato assolto dal reato di maltrattamenti e lesioni: le accuse erano state ritenute inattendibili per la reticenza della sua compagna.
Dalla fine del processo, tuttavia, la situazione non era cambiata. Oltre ad aver tentato di abusare della ragazzina, l'uomo maltrattava anche gli altri figli piccoli della 41enne. Quando piangevano o lo disturbavano, li puniva obbligandoli a fare la doccia ghiacciata e li faceva andare a letto ancora bagnati. Per sottrarli alle angherie del patrigno, la 14enne li nascondeva negli armadi della casa. L'uomo picchiava spesso anche la compagna, completamente soggiogata dalla sua personalità.
La giovane protagonista di questa storia di degrado è riuscita però a ottenere giustizia. Pur essendo molto legata alla madre, da tempo non riusciva più ad assistere a quelle scene: viveva un po', oppure in comunità. Dopo l'ultima aggressione alla madre, appena un mese fa, era stata ospitata dalla famiglia del suo fidanzatino.
La ragazza è la primogenita di quattro figli avuti dalla 41enne con uomini diversi e tutti allontanati e collocati in altre famiglie - compreso l'ultimo nato con segni di astinenza da cannabis, sostanza di cui faceva uso la coppia. La ragazza ha anche parlato di un approccio sessuale del patrigno quando lei aveva 12 anni: l'uomo avrebbe provato a infilarsi nel suo letto ma lei era riuscita a fermarlo. "E' una storia di squallore e degrado umano - ha commentato il dirigente del commissariato di zona, Antonio D'Urso, che con la sua squadra ha condotto le indagini -. La svolta e' arrivata grazie alla ragazzina che ha trovato il coraggio di chiederci aiuto dopo l'ennesimo pestaggio della madre, a cui l'uomo ha rotto costole e naso nei giorni scorsi".