sale la tensione

Protesta Alcoa, tensione a Cagliari: 4 feritiNegli scontri una sindacalista presa a calci

Disordini tra operai e forze dell'ordine davanti all'assessorato regionale al Lavoro. La rappresentante Uilm a Tgcom24: "Forse incomprensioni con le forze dell'ordine"

© Ansa

Due poliziotti e due operai sono rimasti feriti negli scontri di questa mattina davanti all'assessorato regionale al Lavoro di Cagliari, dove i dipendenti dell'azienda manifestavano per chiedere gli ammortizzatori sociali anche per le ditte che lavorano in appalto. Alcuni dei presenti hanno cercato di entrare nei locali, scontrandosi con le forze dell'ordine schierate all'ingresso. A farne le spese anche la rappresentante Uilm Daniela Piras.

L'azione di protesta è stata organizzata per chiedere gli ammortizzatori sociali anche per i 350 lavoratori degli appalti che non possono usufruire della cassa integrazione come i 581 dello stabilimento. Operai e sindacalisti, manifestando come al solito in modo chiassoso, muniti di striscioni e bandiere, hanno chiesto di essere ricevuti dall'assessore Antonello Liori.

I manifestanti hanno detto che contro di loro sarebbe stato usato anche un estintore. La tensione è salita alle stelle: un operaio è stato portato in Questura, un poliziotto al pronto soccorso. Il bilancio è di quattro feriti: due tra le forze dell'ordine e due tra i manifestanti. Tra loro anche la sindacalista Uilm, Daniela Piras, che denuncia di aver ricevuto calci nella schiena e di non poter muovere un braccio.

La sindacalista ferita a Tgcom24: "Caricati forse per incomprensioni"
"Sto bene, sono solo un po’ dolorante per le percosse ricevute. C’è stata una colluttazione con i poliziotti che hanno caricato e siamo rimasti coinvolti", ha riferito la sindacalista a Tgcom24 parlando di probabili incomprensioni. "Gli scontri sono avvenuti dentro l’assessorato - ha proseguito Daniela Piras - Un gruppo di dirigenti, tra cui anch'io, è andato a cercare un interlocutore per avere risposta sugli ammortizzatori sociali. Siamo andati senza caschi e bandiere perché eravamo in cerca di informazioni. Dietro di noi c’erano alcuni lavoratori con i caschi e la guardia dell’assessorato ha deciso di chiudere i portoni". A quel punto è scattata la carica.