Il Tribunale del Riesame di Brescia ha disposto un ulteriore annullamento del decreto di sequestro emesso dai magistrati nei confronti dell'ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, nell'ambito del procedimento collegato al caso Garlasco. La nuova decisione arriva a seguito del ricorso presentato dall'avvocato Domenico Aiello e riguarda una serie di dispositivi elettronici, tra cui telefoni cellulari e computer, acquisiti nell'inchiesta che ipotizza a carico di Venditti il reato di corruzione in atti giudiziari. Il provvedimento segue un precedente annullamento stabilito dai giudici il 17 ottobre, relativo ai sequestri effettuati il 26 settembre. Si tratta quindi del terzo intervento del Riesame bresciano in relazione agli stessi apparecchi, coinvolti anche in un diverso segmento d'indagine che interessa Venditti insieme ad altre persone e riconducibile al cosiddetto "sistema Pavia". Secondo quanto risulta dagli atti, le decisioni si inseriscono in un quadro investigativo suddiviso in più filoni, tutti ancora in corso e oggetto delle valutazioni delle autorità competenti.
La difesa chiede la restituzione di pc e cellulari -
La difesa di Mario Venditti sta per depositare una istanza per la restituzione dei cellulari e degli altri dispositivi informatici sequestrati il 26 settembre. La richiesta arriva proprio dopo che il Riesame ha annullato per la seconda volta il provvedimento di sequestro dei pm e nelle motivazioni ha ordinato di ridare i dispositivi al legittimo proprietario. Intanto contro tale provvedimento la Procura di Brescia farà ricorso in Cassazione.
"Mancano elementi di corruzione" -
Non ci sono "elementi investigativi" da cui emerge che le auto noleggiate dalla Procura di Pavia non venissero utilizzate per le indagini, ma per uso privato dei magistrati. Lo scrive il Tribunale del Riesame di Brescia nel motivare l'annullamento del 7 novembre del decreto di perquisizione e sequestri, eseguito il 9 ottobre, a carico dell'ex procuratore pavese e del pm Pietro Paolo Mazza, ora a Milano, nell'inchiesta bresciana sul cosiddetto "sistema Pavia", che si intreccia col caso Garlasco. I giudici spiegano che "tutti gli elementi" portati dai pm per sostenere le accuse di corruzione e peculato sono "incongrui".
L'ex carabiniere Sapone: "Nessuno ha coperto nessuno" -
"Nessuno ha coperto nessuno". Lo ha detto l'ex carabiniere Silvio Sapone uscendo dal tribunale di Brescia dopo sette ore di interrogatorio davanti ai pubblici ministeri Claudia Moregola e Chiara Bonfadini che indagano per la presunta corruzione dell'ex procuratore aggiunto di Pavia. Sapone è stato anche sentito sulla presunta mala gestione della Procura di Pavia.