GIALLO IN PERIFERIA

Milano, uccide la compagna e tenta il suicidioLei era incinta e forse voleva abortire

Alla scena ha assistito il figlio della coppia di 14 mesi, rimasto illeso. Forse la volontà di interrompere la gravidanza all'origine dell'omicidio

© Ansa

Una giovane di 25 anni, Alessia Francesca Simonetta, è stata uccisa a coltellate dal suo compagno, il 28enne marocchino Morad M. nel loro appartamento a Milano. Lui dopo il gesto ha cercato di togliersi la vita gettandosi dal balcone. Ora è fuori pericolo piantonato in ospedale. All'origine del gesto potrebbe esserci il fatto che la giovane, incinta, avesse intenzione di abortire. Ma il convivente non fosse d'accordo.

Il bambino di 14 mesi che ha assistito all'omicidio della mamma è stato affidato ai parenti di lei. L'immigrato con regolare permesso di soggiorno - secondo la ricostruzione della polizia - dopo aver ucciso la compagna ha prima bevuto un acido sturalavandini e poi ha tentato il suicidio lanciandosi dal balcone. Ricoverato in codice rosso al Policlinico e in seguito trasportato al Fatebenefratelli, è ora fuori pericolo.

Attorno alle 22 una donna di 80 anni ha chiamato la polizia e ha raccontato che sul suo terrazzo, al quarto piano, era caduto un uomo. Gli agenti, arrivati sul posto col 118, hanno notato che scarpe e calzini erano sporchi di sangue sebbene non avesse ferite evidenti. In tasca hanno trovato i suoi documenti e i vicini hanno spiegato che si trattava dell'inquilino del settimo piano, che viveva con la compagna e un figlio piccolo e hanno raccontato di aver sentito i due litigare.

Gli agenti sono saliti al piano ma la porta era chiusa dall'interno: hanno chiesto il supporto dei vigili del fuoco che sono entrati in casa dalla finestra con l'ausilio di un'autoscala. In camera da letto il ritrovamento: la ragazza era distesa per terra senza vita. Era stata colpita da dieci fendenti (6 davanti e 4 alle spalle) con un coltello da cucina di 12 centimetri. Nascosto dietro il divano hanno trovato il bambino della coppia, di soli 14 mesi, spaventato ma illeso.

Inquirenti: "Forse la ragazza voleva abortire"
Una delle supposizioni al vaglio degli investigatori è che a scatenare la furia del marocchino sia stata la decisione di quest'ultima di abortire. Al momento, tuttavia, non ci sono ancora elementi concreti in grado di suffragarla. Nell'appartamento è stato trovato solamente un test6 di gravidanza positivo. Si cerca di ricostruire gli ultimi momenti di vita della donna e di capire attraverso il racconto di amici e parenti quali potrebbero essere i motivi che hanno spinto il 28enne ad uccidere la convivente. I vicini raccontano che l'uomo era spesso alterato da droga e alcol, e confermano di aver sentito la coppia litigare prima dell'omicidio. Anche la vittima era tossicodipendente con piccoli precedenti per spaccio.