Forti piogge sul Gaza, allagate le tende degli sfollati | Onu: preoccupati per la salute delle famiglie nei campi

Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso telefonicamente con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu degli attuali sviluppi in Medio Oriente e nella Striscia di Gaza, del programma nucleare iraniano e del processo di stabilizzazione in Siria. Lo ha reso noto il Cremlino. 

L'ufficio del presidente del Libano Joseph Aoun ha reso noto di aver incaricato i funzionari di "presentare un reclamo urgente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro Israele per la costruzione di un muro di cemento sul confine meridionale del Libano, oltrepassando la Linea Blu". La Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) aveva dichiarato venerdì che l'esercito israeliano ha costruito muri nel Libano meridionale vicino alla Linea Blu demarcata dalle Nazioni Unite, il confine di fatto, rendendo inaccessibili al popolo libanese oltre 4mila metri quadrati di territorio. L'Idf ha tuttavia risposto che "il muro non attraversa la Linea Blu". Ed ha aggiunto che il muro faceva parte di un più ampio piano militare "la cui costruzione è iniziata nel 2022", che include "il rafforzamento della barriera fisica lungo il confine settentrionale". In base alla tregua con Hezbollah, Israele avrebbe dovuto ritirare le sue forze dal Libano meridionale, ma le ha mantenute in cinque aree che ritiene strategiche. Inoltre ha continuato a effettuare attacchi regolari sul Libano, affermando di prendere di mira siti e operativi della fazione sciita. 

Israele ha restituito i corpi di altri 15 palestinesi al movimento islamista palestinese Hamas, al potere nella Striscia di Gaza, tramite il Comitato internazionale della Croce rossa. Lo conferma lo stesso gruppo islamista palestinese in una dichiarazione citata da Al Jazeera, secondo cui sale così a 330 il numero totale dei corpi restituiti da Israele a Hamas. Finora sono stati identificati solo 97 dei corpi rilasciati da Israele, ha aggiunto Hamas. 

Forte preoccupazione è stata espressa dalle Nazioni Unite per la situazione nei campi dei rifugiati. L'offensiva israeliana ha distrutto il 92% degli edifici residenziali nella Striscia, in modo totale o parziale, costringendo la maggior parte degli abitanti a cercare rifugio in tende che non offrono alcuna protezione dal caldo estivo o dal freddo invernale, oppure a vivere nelle loro case danneggiate, nonostante il rischio di crollo dovuto alle inondazioni e alla pioggia. Il portavoce Onu Stéphane Dujarric ha detto che "migliaia di famiglie sfollate sono ora completamente esposte a condizioni meteorologiche avverse, il che aumenta le preoccupazioni relative alla salute e alla protezione". 

L'inverno è arrivato nella Striscia e a Gaza City, dopo solo poche ore di pioggia, le tende degli sfollati si sono allagate. I reporter di Al Jazeera arrivati raccontano che i palestinesi stanno usando alcuni secchi per cercare di far defluire l'acqua che ha allagato le loro tende. La maggior parte dei campi non è attrezzata per le forti piogge e le famiglie non sono in grado di fornire vestiti e scarpe invernali ai propri figli.

Lunedì è prevista la votazione sulla risoluzione degli Stati Uniti per Gaza, al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

Gli Stati Uniti stanno pianificando una divisione a lungo termine della Striscia di Gaza in due: una "zona verde", sotto il controllo delle Forze di difesa israeliane (Idf) e internazionale; e una "zona rossa", che rimarrebbe in rovina. Lo rivelano documenti di pianificazioni militare statunitensi visionati dal quotidiano britannico "The Guardian".