Stretta sulle importazioni

Dazi sui piccoli pacchi extra Ue: ok dell'Ecofin | L'Italia pensa a una tassa di 2 euro

Giorgetti esulta per l'accordo raggiunto tra i ministri Ue dell'Economia, mentre il governo valuta un prelievo per i pacchi provenienti da Paesi extra Ue

© Ansa

Arriva l'ok dell'Ecofin ai dazi sui piccoli pacchi extra-Ue: i ministri dell'Economia Ue hanno infatti approvato la misura che abolisce le deroghe sui dazi per i pacchi di piccolo importo, sotto i 150 euro di valore. I ministri hanno anche concordato di prendere in considerazione misure precedenti all'entrata in vigore, che è ora attesa nel 2028. E' quanto si apprende da un funzionario europeo. E il nostro ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti esulta mentre l'Italia lavora a una misura che punta a regolamentare l'arrivo a dei pacchi a basso costo provenienti dalle piattaforme di e-commerce extraeuropee.

L'idea del prelievo di 2 euro sui pacchi piccoli extra-Ue -

 All'interno della Manovra, la maggioranza sta infatti valutando l'introduzione di un prelievo da due euro sulle spedizioni leggere, fino a due chili, provenienti da Paesi extra Ue. Una scelta che inciderebbe soprattutto sui colossi cinesi come Temu e Shein, cresciuti rapidamente nel mercato italiano grazie a prezzi contenuti e volumi elevati. 

La soddisfazione di Giorgetti -

 "Siamo soddisfatti per la misura che introduce la tassa sui piccoli pacchi che provengono dai Paesi extra-Ue - dice Giorgetti sull'accordo Ecofin -, un fenomeno che sta distruggendo il commercio al dettaglio. Un accordo positivo, l'Italia ha sempre appoggiato questa misura, una delle prime in linea con la discussione sulla concorrenza sleale che si è fatta all'Eurogruppo. Bene anche l'accordo, sostenuto con forza dall'Italia, che prevede l'applicazione della misura già dal prossimo anno". 

La nuova tassa e il nodo delle coperture -

 La proposta della maggioranza prevede l'introduzione di un prelievo fisso da due euro su ogni pacco leggero proveniente da Paesi extra Ue. L'obiettivo è duplice: da un lato reperire nuove coperture per le modifiche alla Manovra durante l'iter parlamentare, dall'altro allineare il sistema fiscale italiano alle norme che l'Unione europea si appresta ad approvare. Il gettito derivante dal nuovo balzello rappresenterebbe un margine utile per sostenere gli aggiustamenti in discussione nelle commissioni, mentre all'interno della maggioranza permane un confronto serrato sulla redistribuzione delle risorse disponibili. Il tema centrale è mantenere equilibrio tra le esigenze della legge di bilancio e la necessità di dare una risposta a un mercato che negli ultimi anni ha visto crescere in maniera significativa i flussi di merce provenienti da piattaforme online estere.

L'impatto sui marketplace cinesi in Italia -

 L'eventuale introduzione del prelievo avrebbe effetti immediati sui grandi marketplace cinesi che operano in Italia. Temu e Shein movimentano ogni giorno migliaia di spedizioni leggere, caratterizzate da una filiera logistica altamente ottimizzata e prezzi molto competitivi. La nuova tassa colpirebbe in modo significativo questo modello, riducendo il divario di costi con i rivenditori europei. Negli ultimi mesi, l'attenzione delle autorità si è concentrata anche sulla trasparenza delle piattaforme: l'Antitrust ha sanzionato Shein per presunti messaggi ingannevoli. Allo stesso tempo, un recente caso in Francia ha coinvolto il colosso cinese in un'indagine su presunte bambole pedopornografiche, episodio che ha alimentato il dibattito sulla necessità di controlli più stringenti. Secondo alcune ricerche di mercato, i consumatori italiani mostrano un crescente interesse verso fast fashion e acquisti low cost, con Temu e Shein stabilmente nelle preferenze online. La misura, nelle intenzioni del governo, punta a riequilibrare le condizioni di mercato senza penalizzare la competitività interna.

Il dibattito politico sulla Manovra -

 Mentre prosegue il confronto sulla tassa, la maggioranza è impegnata a definire le correzioni alla Manovra. Tra i nodi ancora aperti ci sono gli interventi sugli affitti brevi, rispetto ai quali Fratelli d'Italia ha espresso l'intenzione di non modificare la norma che prevede l'eventuale aumento della cedolare secca dal ventitré al ventisei per cento per il primo immobile. Il partito rimanda la questione a Forza Italia e Lega, mentre il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari spinge per limitare le modifiche alle sole misure dotate di coperture certe. Intanto in Senato è stata definita la spartizione degli emendamenti segnalati: duecentotrentotto alla maggioranza e centosettantasei alle opposizioni. È attesa anche un'intesa sul cosiddetto tesoretto da cento milioni di euro da destinare alle correzioni.

Il cronoprogramma tra Senato e Camera -

 Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha chiesto ai gruppi di ridurre il numero di emendamenti presentati per garantire un iter ordinato e consentire l'approdo in Aula nei tempi previsti. Ai senatori è stato chiesto di limitarsi a un singolo emendamento ciascuno, anche se fino alla tarda serata di ieri ne erano già arrivati circa ottanta, alcuni privi di copertura. La maggioranza punta comunque a mantenere un percorso lineare, consapevole che la stretta sui pacchi extra Ue rappresenta un tassello politico ed economico rilevante all'interno del negoziato europeo e della manovra in discussione.