Nuovi sviluppi nel giallo

Il mistero dell'ex postino di Sagrado, terza persona nel mirino della Procura

Le indagini sulla scomparsa di Vito Mezzalira si allargano: dopo la compagna e il fratellastro, indagato anche il figlio della donna. Gli inquirenti attendono l'esito delle analisi sui resti rinvenuti nel giardino di casa.

Il giallo di Sagrado si infittisce. A quasi sei anni dalla scomparsa di Vito Mezzalira, ex dipendente di Poste Italiane originario di Mantova e residente nella frazione di Sdraussina, le indagini della Procura di Gorizia hanno registrato un nuovo sviluppo. Dopo la compagna dell'uomo, Mariuccia Orlando, e il fratellastro di lei, Moreno Redivo, nel registro degli indagati finisce anche Andrea Piscanec, il figlio trentenne della donna. Lo si apprende da un comunicato diffuso dai carabinieri. Il nuovo nome emerso nelle indagini rappresenta un'ulteriore svolta in una vicenda che da anni tiene con il fiato sospeso la comunità di Sagrado. Piscanec era già stato ascoltato dagli inquirenti nei giorni precedenti al ritrovamento dei resti umani nel giardino della villetta. 

Le accuse a carico degli indagati -

 Nei confronti di Mariuccia Orlando, Moreno Redivo e Andrea Piscanec la Procura di Gorizia procederà ora per i reati di concorso in omicidio volontario, concorso in sottrazione di cadavere e truffa aggravata e continuata. Quest’ultima riguarda il presunto ritiro illecito della pensione di Mezzalira, che sarebbe proseguito anche dopo la sua scomparsa. Le indagini hanno documentato che, in quattro o cinque anni, sarebbero stati prelevati dal suo conto corrente circa 100mila euro. Secondo gli investigatori, la compagna avrebbe inoltre inviato falsi messaggi alla sorella di Vito fingendosi lui e realizzato fotomontaggi per simulare che l’uomo fosse ancora in vita, prima accanto a lei e poi con una presunta nuova compagna.

Il ritrovamento dei resti umani nel giardino di via Nuova -

 Il ritrovamento, avvenuto la scorsa settimana, ha segnato un punto di svolta nell'indagine. Gli inquirenti, tornati nella casa di Sdraussina a quasi due anni di distanza dall'ultima ispezione, hanno individuato un’area sospetta grazie alle immagini satellitari di Google Earth, che mostravano un pozzo prima aperto e poi sigillato con il cemento. Con l'ausilio dei carabinieri del Nucleo investigativo, dei vigili del fuoco, dei Nos e del cane molecolare Klaus, sono stati scoperti, a quattro metri di profondità, resti umani e frammenti di abiti all’interno di un sacco nero. "È stato rinvenuto uno scheletro umano, con buona probabilità appartenente allo scomparso - conferma la Procura -. I resti, contenuti in sacchi di plastica per la spazzatura, sono stati rinvenuti all'interno di una fossa per le acque nere, posizionata sul retro dell'abitazione, alla profondità di circa 4 metri. Chi a suo tempo ha occultato il cadavere lo ha poi coperto con terra e materiale di scarto e, successivamente, per far scomparire l'accesso alla fossa e rendere più difficoltose le eventuali ricerche, ha provveduto anche a creare ex novo un cortiletto cementato". Tutti gli elementi raccolti sono ora al vaglio degli esperti dell’Istituto di Medicina Legale di Trieste.

Le indagini partite dalla sorella di Vito Mezzalira -

 A far scattare l'inchiesta fu la sorella di Vito, Domenica Mezzalira, residente a Mantova. Insospettita dalle contraddizioni nei racconti della compagna del fratello e da movimenti anomali sui conti bancari, decise di rivolgersi ai carabinieri. Le indagini dell'Arma accertarono che la pensione dell'ex postino continuava a essere riscossa in diversi sportelli del Nordest nonostante la sua assenza prolungata. A questo si aggiunsero i messaggi e i fotomontaggi inviati dalla compagna, elementi che hanno contribuito a far emergere l’ipotesi di un possibile depistaggio.

Prossimi passi e accertamenti scientifici -

 L'attenzione degli investigatori si concentra ora sull'identificazione dei resti rinvenuti nel giardino di via Nuova. Le analisi genetiche, affidate all'Istituto di Medicina Legale di Trieste, dovranno stabilire se appartengano effettivamente a Vito Mezzalira e chiarire le cause del decesso. Solo dopo l'esito di questi accertamenti sarà possibile delineare il quadro giudiziario definitivo.

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