"Il mio era un appello etico che parlava alle coscienze, alle anime e ai cervelli dell'intero ceto politico italiano, senza distinzione tra destra e sinistra. Davo per scontato che il Senato della Repubblica l'avrebbe accolto come si accoglie un principio fondamentale di civiltà. Il mio sentimento davanti alle astensioni? Stupore". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, sulla Commissione da lei proposta.
"Ma la mia sorpresa più grande - rileva la Segre a Repubblica - è stata la citazione di Orwell fatta da Salvini, quando ha paragonato la commissione all'organo d'uno Stato di polizia per l'imposizione del pensiero unico". "Pensavo - prosegue - che sulle discriminazioni razziali non ci fossero margini per i distinguo. Ma evidentemente i tempi sono cambiati". E a Salvini e Meloni replica che "il 'nazionalismo aggressivo' è cosa diversa dal patriottismo. Posso ben dirlo io che amo moltissimo il mio Paese ma ho patito le conseguenze del nazionalismo praticato dal fascismo".
La Segre infine sottolinea: "Credo che sia stata una specie di parola d'ordine alla quale tutto il gruppo di destra ha deciso di adeguarsi, astenendosi. Personalmente tanti di loro magari non si sarebbero astenuti e sono venuti a manifestarmelo, incredibile" e "quando poi la mozione è passata, molti, ma davvero tanti, si sono alzati ad applaudire".
Berlusconi: difendiamo la libertà, dubbi in Forza Italia mi stupiscono e offendono - "Noi eravamo e siamo favorevoli alla creazione della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, come proposto dalla senatrice Segre. Il voto al Senato - dove la sinistra aveva appena bocciato una nostra mozione contro l'antisemitismo e il razzismo - verteva però su un altro tema: la mozione della maggioranza conteneva errori tecnico-giuridici dalle conseguenze preoccupanti, prefigurando l'introduzione di nuovi reati d'opinione e quindi sovrapponendosi in modo generico e confuso a norme già esistenti. Questo per noi da liberali 'è inaccettabile". Lo afferma Silvio Berlusconi in passaggio di una lettera al Giornale in cui si spiega l'astensione di Fi in Senato sul voto per la creazione di una commissione sull'odio e il razzismo.