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La cannabis rende meno intelligenti

Risultati peggiori nei test sul quoziente intellettivo. Più danni se si inizia da adolescenti

Afp

I ricercatori britannici allertano: i teenager dipendenti dalla cannabis rischiano danni a lungo termine al loro quoziente intellettivo.
Robin Murray consulente psichiatrico presso la South London and Maudsley NHS Foundation Trust ha detto: "Fa parte del folklore tra i giovani che qualche forte consumatore di cannabis sembri perdere gradualmente le proprie abilità".
Adesso la conferma scientifica: uno studio, condotto da squadra di ricerca internazionale con membri dell'Istituto di psichiatria del King's College London e pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, ha scoperto un marcato crollo nell'intelligenza in chi ha iniziato a usare la droga in età adolescenziale e ha continuato ad assumerla per anni anche in seguito.
Anche attenzione e memoria sono danneggiate: chi ha iniziato da adolescente ha totalizzato un punteggio peggiore in un test che di solito viene utilizzato per evidenziare i primi segni dell'Alzheimer tra i pensionati.
In maniera rilevante, gli effetti sul quoziente intellettivo potrebbero essere osservati anche in chi non tocca la droga da un anno.
I risultati sono significativi perché mentre la cannabis è stata accusata per problemi di salute mentale relativamente rari come la schizofrenia, questa è la prima prova certa che sia causa di un danno sulla vita quotidiana.

Uno studio a lungo termine Più di mille ragazzi e ragazze sono stati sottoposti a una sequenza di test sul quoziente intellettivo all'età di 13 e 14 anni.
Rifacendo il test più di vent'anni dopo, all'età di trentotto anni sono state notate delle differenze. A intervalli di qualche anno è stato chiesto se avevano assunto cannabis e, se sì, con quale frequenza.
A differenza di alcuni studi precedenti, nessuno dei volontari aveva mai provato la droga all'inizio della ricerca rendendo più facile verificare l'entità degli effetti della cannabis sul cervello.
I risultati hanno mostrato piccole cadute nel quoziente intellettivo in coloro che non hanno mai usato la droga, o l'hanno presa raramente o hanno cominciato ad assumerne grandi quantità da adulti.
Ma, in coloro che sono stati ammaliati dalla droga nell'età adolescenziale, il quoziente intellettivo è caduto di una media di otto punti: con tale risultato è possibile passare da un'intelligenza media a una bassa.
Terrie Moffitt dell'Istituto di psichiatria ha detto: "Alcune ricerche hanno mostrato che il quoziente intellettivo è un forte fattore determinante nell'accesso all'istruzione universitaria e nei risultati che si ottengono nella vita a partire dal trovare un buon lavoro e perfino nella tendenza a sviluppare patologie cardiache e la morte precoce. Gli individui che perdono otto punti tra l'adolescenza e i propri vent'anni potrebbero essere svantaggiati rispetto ai coetanei nei più importanti aspetti della vita e per gli anni a venire".

Iniziare in adolescenza è più dannoso L'analisi ha scoperto anche che chi ha fatto un uso costante della cannabis a partire dall'adolescenza ha ottenuto risultati peggiori in un test di memoria utilizzato di consueto per evidenziare i primi segni di demenza senile. E gli amici dicono di loro che dimenticano a richiamare, a pagare le bollette e a fare le commissioni.
Pochi effetti si sono manifestati in chi ha iniziato a prendere la cannabis in maniera persistente da adulti. I ricercatori dicono che la droga potrebbe essere particolarmente tossica negli anni dell'adolescenza quando il cervello è sottoposto a una rapida crescita.
Laurence Steinberg, esperto statunitense sullo sviluppo del cervello in età adolescenziale, ha commentato: "Questo studio evidenzia che l'adolescenza è un periodo di accresciuta vulnerabilità. Queste scoperte chiariscono che non è il semplice uso cronico a causare i deficit ma l'uso cronico con un inizio in età adolescenziale".

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