Dopo il sequestro di Green Hill, l'azienda di Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione, da tempo nel mirino delle associazioni animaliste, una macabra scoperta nel canile dell'orrore. Gli uomini della Forestale hanno ritrovato i corpi di quasi cento cani congelati. Ignoti i motivi della conservazione all'interno delle celle frigorifere. Ed ora la posizione dei responsabili si aggrava.
I corpi congelati dei beagle, ritrovati impilati nei frigoriferi, sono stati immediatamente sequestrati. Disposti anche accertamenti ed esami per stabilire la causa del decesso dei cani e il motivo della surgelazione. La Procura vuole vederci chiaro e per questo sta vagliando tutta la documentazione dell'azienda, controllata dalla multinazionale americana Marshall.
L'ispezione dlla Digos di Brescia e del Nirda del Corpo Forestale dello Stato, come riportato da "Il Corriere della Sera", ha inoltre portato alla scoperta di un'altra grave irregolarità: ben quattorcento cuccioli (su un totale di oltre 2.300) non avevano il microchip di riconoscimento, obbligatorio per legge e che deve essere applicato fin dalla nascita.
Il sospetto è che non tutti i beagle siano usati esclusivamente per la sperimentazione scientifica e farmacologica, ma che alcuni servano per testare prodotti cosmetici. Accusa che Green Hill bolla come "priva di ogni fondamento".
In questa agghiacciante vicenda, una bella notizia però c'è. Dopo i sigilli alla struttura, i cagnolini hanno una concreta speranza di avere una famiglia tutta loro. Le richieste di adozione giunte alla "Federazione italiana diritti animali e ambiente", che sta cercando di ottenere l'affido degli animali, sono infatti numerosissime.