cronaca

In polmone acciaio, rischia sfratto

Sora,negata licenza edilizia a disabile

E' costretto a vivere da 28 anni in un polmone d'acciaio, ma il Comune vuole sfrattarlo. Protagonista di questa triste vicenda è Walter Troiani, 34enne di Sora (Frosinone), affetto dall'infanzia da distrofia muscolare progressiva. L'ala della casa che lo ospita, costruita abusivamente accanto alla proprietà della madre, rischia di essere abbattuta: non ha ancora ottenuto la licenza edilizia, chiesta dal 1986. La madre a Tgcom:una grande ingiustizia.

"A far scoprire l'abuso - racconta la madre Divina Fantauzzi - fu un vicino di casa, probabilmente per dispetto contro di noi. Ma quando uscì la sanatoria presentammo la domanda. Soltanto nel 2000 siamo stati chiamati per l'esame della pratica. Da allora ci viene negata la licenza edilizia con scuse  banali. Abbiamo anche presentato diversi esposti  alla magistratura ma non c'è stata data alcuna risposta. Al Comune chiediamo soltanto di rilasciarci quella licenza".

La storia di Walter Troiani, disabile al 100% ("Deve essere assistito in continuazione e da solo non è in grado di muovere un dito" dice la madre) costretto da quando aveva 7 anni a vivere grazie all'ausilio di un macchinario per respirare, va avanti ormai da tanto tempo. Occupazioni, proteste, lamentele, il caso è arrivato anche davanti al piccolo schermo nella trasmissione Forum, ma nulla. "Il Comune ci ha fatto un'ordinanza di demolizione dell'ala della casa in cui vive mio figlio: una stanzetta con le attrezzature necessarie e un bagno. - racconta Divina Fantauzzi - Abbiamo fatto ricorso e il Tar ha ordinato la sospensione dell'ordinanza, ma la questione è ancora aperta".

"Questa è una grande ingiustizia nei confronti di una persona che già soffre di un handicap grave. Walter, quando sta bene, riesce a resistere fino a 4-5 ore fuori dal polmone d'acciaio non di più. Per il resto trascorre il suo tempo all'interno del macchinario che gli permette di vivere. - dice la madre - E tutto questo con poca, pochissima assistenza. L'anno scorso era previsto che mio figlio venisse assitito settimanalmente per 35 ore, quest'anno sono state ridotte a sei. Sono vedova da 30 anni e da sola devo curare Walter". "Chiedo solo giustizia"