Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi apre alla patrimoniale. Il numero uno di Viale dell'Astronomia dà il suo ok all'ipotesi, però, a patto che la tassa non vada a toccare le imprese. La "disponibilità" di Squinzi è arrivata durante il faccia a faccia con Susanna Camusso sulla spending review. La leader della Cgil ha dato a Monti un voto "gravemente insufficiente" al riguardo, mentre Squinzi ha dato un poco incoraggiante "dal cinque al sei".
"Se non tocca le imprese - ha detto il presidente degli industriali -, una patrimoniale mi sta anche bene". "Direi sì a questa eventualità - precisa - se fossimo in emergenza. Comunque, la patrimoniale l'abbiamo già, è l'Imu, è una patrimoniale che pagano tutti". E ancora, ha aggiunto che "bisogna considerare la tobin Tax a livello europeo".
Camusso: "L'Italia non può aspettare, ora mobilitazione"
Mentre la Camusso ha detto che "l'Italia non ha più tempo di aspettare", commentando le misure prese con la spending review. "Avevamo immaginato che potessero esserci risposte, ma non ci sono. E a tutto ciò si risponde con la mobilitazione", ha continuato nel dibattito, organizzato da Cgil Incontri, che si è tenuto a Serravalle Pistoiese. La Camusso ha precisato che probabilmente la mobilitazione non sarà a luglio ma a settembre.
A proposito delle critiche mosse dalla leader di Cgil alla spending reviews, Squinzi ha detto che "per la verità di quello che ho sentito dire dalla segretaria Camusso condivido tutto". Ha però precisato che la spending review "è un primo passo perché Monti ci ha detto che l'obiettivo era il posticipo dell'aumento dell'Iva, fondi ai terremotati e gli esodati. Le motivazioni vanno nella direzione giusta. Questo deve essere considerato un primo intervento ma c'è ancora moltissimo da fare".
Squinzi: "No alla macelleria sociale"
Squinzi ha poi detto che "dobbiamo evitare una macelleria sociale ma si deve semplificare la pubblica amministrazione perché dobbiamo evitare ridondanze che vanno eliminate".
Camusso e Squinzi: serve più concertazione
La numero uno della Cgil ha poi attaccato l'esecutivo dicendo che "non ha neanche provato a trovare soluzioni condivise" nelle scelte di politica economica, definendo questa "una scelta miope e supponente". E da parte sua anche Squinzi ha sottolineato che "ci vorrebbe più concertazione ma concertazione non vuol dire diritto di veto: si deve parlare, si deve discutere ma poi si devono prendere decisioni e possibilmente soluzioni condivise. In questo momento storico è fondamentale la concertazione. Servono tutte le parti sociali intorno ad un tavolo. Io personalmente auspico sempre il dialogo, un dialogo costante e continuo, non solo momenti di scontro". E ancora: "Io sonoper un sistema di relazioni sindacali condivise" e il modelloMarchionne "non è il mio modello. E' un vulnus, perché Fiat è uno dei pezzipiù importanti del comparto manifatturiero italiano".
Squinzi: esodati, ci preoccupa il balletto sui numeri
E su una vicenda sociale importante come quella degli esodati il numero uno di Confindustria ha detto che "il balletto dei numeri è un problema che ci preoccupa, per le imprese è una preoccupazione in più: se sono 50mila vediamo, ma se sono 300mila non siamo in grado di sopportare questa situazione. Vogliamo avere i numeri precisi, giusti".
Camusso: si è pensato a fare cassa
E ancora, la Camusso ha criticato la spending review dicendo che "non siamo di fronte a una seria accetta che interviene su sprechi e problemi ma solo di fronte a un taglio lineare per fare rapidamente cassa e questo non va bene". E ancora, "tredici miliardi di tagli alla sanità in 4 anni vuole dire tagliare le prestazioni ai cittadini. Anche per questo non siamo d'accordo".
Squinzi: esagerato rientrare nel pareggio di bilancio
Mentre Squinzi ha sottolineato che "abbiamo vissuto 30 anni da cicale, ora cominciamo a pensare da formiche", aggiungendo che tuttavia lo rende molto perplesso il fatto che "siamo rientrati nel pareggio di bilancio prima degli altri Paesi europei, bene questo mi sembra esagerato perché siamo ad una detrazione dei consumi drammatica".
Insomma, tra il leader di Confindustria e la numero uno di Cgil ci sono diversi punti di convergenza. Tanto che Squinzi ha detto, durante il "faccia a faccia": "Di quanto ha detto la Camusso condivido quasi tutto".