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Istat: il 35,8% delle famiglie riduce gli alimentari

La Lombardia è la regione con la spesa media mensile delle famiglie più elevata, fanalino di coda la Sicilia. Gli italiani preferiscono sempre il supermercato per fare la spesa ma avanza il discount, soprattutto al Sud

Ansa

Il 35,8% delle famiglie nel 2011 ha diminuito la quantità e o la qualità dei prodotti alimentari acquistati rispetto al 2010. Lo riferisce l'Istat per il quale la Lombardia è la regione con la spesa media mensile delle famiglie più elevata (3.033 euro), seguita dal Veneto (2.903 euro). Fanalino di coda, anche nel 2011, è invece la Sicilia con una spesa media mensile di 1.637 euro.

Vince il supermercato
La maggior parte delle famiglie (il 67,5%) effettua la spesa alimentare - riferisce l'Istat - presso il supermercato, che si conferma il luogo di acquisto prevalente, nonostante una lieve flessione.

Ma piace sempre di più il discount
Sempre più famiglie acquistano all'hard discount, soprattutto nel Mezzogiorno. Secondo quanto rileva l'Istat, nel 2011 alla spesa per generi alimentari e bevande viene destinato, in media, il 19,2% della spesa totale, quota in leggero aumento rispetto al 19,0% del 2010. Tale aumento si osserva soprattutto nel Mezzogiorno, dove la spesa alimentare arriva a rappresentare il 25,6% della spesa totale (era il 25,0% nel 2010); in particolare, per la carne la quota sale dal 5,7% al 5,9%.

Quasi la metà delle famiglie (il 47,7%) continua ad acquistare il pane al negozio tradizionale, il 9,7% sceglie il mercato per l'acquisto di pesce e il 16,4% per la frutta e la verdura.

Giù le spese per i vestiti, aumentano quelle per la casa e i trasporti
Tra il 2010 e il 2011 risultano in contrazione, su tutto il territorio nazionale e in particolare nel Centro e nel Mezzogiorno, le spese destinate all'abbigliamento e alle calzature. Crescono, anche per effetto dell'aumento dei prezzi, le quote di spesa - riferisce ancora l'istituto di statistica - destinate all'abitazione (dal 28,4% al 28,9%) e ai trasporti (dal 13,8% al 14,2%).

Lombardia al top, ultima la Sicilia
La Lombardia, si legge nell'analisi dell'Istat, è dunque la regione con la spesa media mensile più elevata (3.033 euro), seguita dal Veneto (2.903 euro). Ultima la Sicilia. Nel 2011, alla spesa per generi alimentari e bevande è stato destinato, in media, il 19,2% della spesa totale: una quota in leggero aumento rispetto al 19,0% del 2010. "Tale aumento - si legge nel rapporto - si osserva soprattutto nel Mezzogiorno, dove la spesa alimentare arriva a rappresentare il 25,6% della spesa totale (era il 25,0% nel 2010); in particolare, per la carne la quota sale dal 5,7% al 5,9%. In tutte le regioni del Mezzogiorno, ad eccezione dell'Abruzzo, alla spesa alimentare viene destinato oltre un quinto della spesa totale (in Campania, Sicilia e Calabria tale quota di spesa rappresenta piu' di un quarto della spesa totale), mentre nelle regioni del Nord la quota per questa voce è inferiore a quella media nazionale, fatta eccezione per la Liguria, dove si attesta al 19,7%, anche a seguito dell'elevata presenza di anziani nella popolazione.

Il Centro, invece, presenta le più elevate quote di spesa destinate all'abitazione (32,4%), in particolare nel Lazio e in Toscana, dove si raggiungono rispettivamente il 33,9% e il 32,6%. In generale, le regioni con i livelli di spesa più bassi mostrano quote di spesa più contenute per altri beni e servizi e per tempo libero e cultura: tali spese rappresentano il 9,9% della spesa totale delle famiglie siciliane, contro quasi il 17% di quelle residenti in Piemonte e Valle d'Aosta.

Per quanto riguarda l'istruzione, la quota di spesa varia da un massimo del 2,0% in Basilicata ad un minimo dello 0,6% in Campania; per beni e servizi sanitari, la quota di spesa passa dal 4,9% del Trentino Alto Adige al 2,8% della Campania.

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