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Spending review, i tagli partono dalla Sanità?

Il decreto legge arriva in Consiglio dei ministri. Tra i settori interessati per la lotta agli sprechi quello dei farmaci e delle aste

LaPresse

A breve il decreto legge sulla spending review sarà varato dal Consiglio dei ministri. Il premier Mario Monti sta riaprendo il dossier. L'esecutivo deve definire quale strada percorrere, vale a dire se varare un decreto legge light (che oscilli fra i 5 e i 7 miliardi nel 2012 e fra i 10-12 miliardi nel 2013 e che serva a evitare l'aumento dell'Iva e a reperire risorse per l'emergenza terremoto) oppure dare il via libera a un dl più pesante.

Scelta che potrebbe rispondere alle esigenze di un mutato quadro macroenomico e alla necessità di non farsi sfuggire il pareggio di bilancio l'anno prossimo. Si tratterebbe però, evidenziano fonti di governo, di un'opzione di difficile attuazione in parte a causa del calendario dei lavori parlamentari, che non renderebbe agile l'esame di un provvedimento troppo corposo, e in parte a causa delle tensioni all'interno della maggioranza che rischierebbero di ripercuotersi sull'esame del testo.

Ragion per cui l'orientamento prevalente, sempre secondo quanto viene riferito, sarebbe di procedere passo dopo passo, varando subito un pacchetto leggero e riservando per la fine dell'estate la mossa più pesante. Qualora si scegliesse questa ipotesi vi sarebbe comunque ancora da sciogliere il nodo degli strumenti da utilizzare per mettere in campo i risparmi stimati.

Anche in questo caso vi sarebbero due scuole di pensiero che si starebbero fronteggiando: una preferirebbe fare leva solo sui tagli alla spesa targati Bondi (e che quindi vanno a intaccare l'acquisto di beni e servizi), l'altra non esclude l'opzione dei tagli lineari. Scelta che vede numerosi ministeri contrari, a partire dalla Sanità, che rischierebbe così di dover intervenire sul fronte delle prestazioni.

Tra le misure in questo settore si pensa al taglio della spesa farmaceutica, a una drastica riduzione delle spese per le prestazioni in convenzione con le strutture private e sui contratti in essere di appalto e fornitura beni e servizi al sistema sanitario nazionale, oltre allo scioglimento di alcuni enti giudicati inutili.

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