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In un memoriale, Ettore Gotti Tedeschi rivela i suoi timori: "Vogliono uccidermi"

La notizia riportata sul "Fatto Quotidiano", l'ex presidente dello Ior aveva preparato un testo con tutti i segreti appresi durante la sua attività

LaPresse

"Se mi ammazzano, qui ho scritto il perché. In Vaticano ho visto cose da aver paura". Questo si legge nel documento scritto da Ettore Gotti Tedeschi, l'ex presidente dello Ior, riportate sul "Fatto Quotidiano".

Temeva di essere ucciso e così ha preparato un memoriale come polizza sulla vita. Gotti Tedeschi, dal settembre 2009 al maggio 2012, aveva consegnato agli amici più fidati esemplari del dossier spiegando che se fosse stato ucciso, lì dentro avrebbero trovato la motivazione.

Martedì scorso il documento è stato scoperto dagli uomini del Nucleo Operativo del NOE durante la perquisizione della casa dell'ex presidente della Banca Vaticana.

Ettore Gotti Tedeschi, ieri, è stato interrogato per tre ore e mezza dai quattro pm Pignatone, Nello Rossi, Woodcock e Piscitelli proprio per approfondire sul contenuto del testo.

Da quanto si legge sul "Fatto Quotidiano", i pm sarebbero in possesso di intercettazioni tra il segretario del Papa, Georg Ganswein e il Segretario Tarcisio Bertone su argomenti di estrema delicatezza e le carte ritrovate a casa dell'ex presidente dello Ior sembrano essere considerate di grande rilievo investigativo.

In realtà, i documenti dello Ior sono stati scoperti mentre i pm di Napoli cercavano le prove del riciclaggio di una presunta mazzetta girata da Finmeccanica alla Lega Nord. Gotti Tedeschi, infatti, è  indagato a Roma per violazione formale delle norme antiriciclaggio da parte dello Ior mentre risulta testimone per la vicenda Finmeccanica sulla quale indaga la Procura di Napoli.

Sembra che nelle conversazioni degli ultimi giorni con gli amici più fidati, l'ex presidente dello Ior abbia confidato di aver scoperto cose in Vaticano da far paura. Mantenendo la stima per il Papa, Gotti Tedeschi non riusciva a fidarsi quasi più di nessuno. Solo con il presidente dell'Autorità antiriciclaggio e con il segretario del Papa Georg Ganswein continuava a mantenere buoni rapporti.

Gotti Tedeschi sembra avesse cercato di convincerli sulla necessità di aprire gli archivi segreti dello Ior. Per i magistrati napoletani, la sensazione è che l'ex presidente nella contesa con l'istituto bancario vaticano abbia svolto un ruolo positivo tentando di opporsi alle lobby contrarie alla trasparenza e per questo temesse per la propria vita.

Negli ultimi mesi Ettore Gotti Tedeschi aveva persino assoldato una scorta privata e si era rivolto a un'agenzia investigativa per avere protezione. Il memorandum sarebbe stato scritto come ulteriore assicurazione sulla vita sapendo che il problema erano proprio le carte, i documenti e i segreti che lui conosceva.  

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