Cina: "Colloqui commerciali con Usa il prima possibile, evitare una dannosa battaglia sui dazi"

Oltre 2.600 proteste sono attese in tutti gli Stati Uniti per manifestare contro la direzione che il Paese ha preso sotto la presidenza di Donald Trump. I cortei sono soprannominati "No Kings", mentre il partito repubblicano li ha bollati come raduni "Hate America". Si tratta della terza mobilitazione di massa dal ritorno di Trump alla Casa Bianca e si prevede che sarà la più grande. Lo sfondo è quello di uno shutdown del governo che non solo ha bloccato i programmi e i servizi federali, ma sta mettendo alla prova l'equilibrio fondamentale dei poteri. Gli organizzatori avvertono di una deriva verso l'autoritarismo americano. Trump per il fine settimana non si trova a Washington, è nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, e anche qui nelle vicinanze sono previste proteste. All'estero, alcune centinaia di americani si sono già riuniti a Madrid per cantare slogan e tenere cartelli durante una protesta organizzata dai Democratici all'estero, con manifestazioni simili in programma in altre grandi città europee. 

"Non sono un re". Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Fox News che andrà in onda domani mattina rispondendo alle milioni di persone che oggi scenderanno in piazza in tutti gli Stati Uniti all'insegna dello slogan "No Kings". 

L'amministrazione Trump sta lavorando a un possibile incontro tra il presidente Usa e Kim Jong-Un durante il viaggio del presidente americano in Asia il mese prossimo. Lo ha rivelato la Cnn, precisando che alcune fonti vicine al dossier si sono mostrate scettiche riguardo alla realizzazione di questo progetto. Tanto più che i responsabili non avrebbero ancora avviato la "seria pianificazione logistica necessaria" per l'organizzazione di una visita del genere e che le relazioni tra Washington e Pyongyang non sono particolarmente buone, soprattutto a causa della questione del disarmo nucleare. La Cnn ha ricordato che il primo tentativo di contatto di Trump all'inizio dell'anno era rimasto senza risposta, con il suo omologo nordcoreano che aveva respinto la sua lettera. Per questo motivo, il team di Trump si è concentrato sull'organizzazione di un incontro con Xi Jinping in Cina, in un contesto di crescenti tensioni commerciali. 

Il presidente Usa Donald Trump ha commutato la pena dell'ex deputato statunitense George Santos, che avrebbe dovuto scontare più di sette anni in un carcere federale dopo essersi dichiarato colpevole di frode e furto d'identità. Uno degli avvocati di Santos ha dichiarato al New York Post che l'ex parlamentare è stato rilasciato dal Federal Correctional Institution di Fairton, nel New Jersey. Il repubblicano di New York è stato condannato ad aprile dopo aver ammesso di aver ingannato i donatori e di aver rubato l'identità di 11 persone, compresi i membri della sua famiglia, per effettuare donazioni alla sua campagna elettorale.

La Cina accetta di avviare un nuovo round di colloqui commerciali con gli Stati Uniti "il prima possibile", mentre i leader cercano di evitare un'altra dannosa battaglia sui dazi. L'annuncio è arrivato a seguito di una videochiamata tra il capo negoziatore di Pechino, il vicepremier He Lifeng, e il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, che ha comportato, riferisce l'agenzia di stampa statale Xinhua, "scambi sinceri, approfonditi e costruttivi".

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito che incontrerà il suo omologo cinese Xi Jinping in Corea del Sud. Lo ha detto durante un bilaterale alla Casa Bianca con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. "Credo che stiamo andando d'accordo con la Cina: con Xi ci vedremo tra un paio di settimane".