Libero: "Equitalia evade il Fisco" La società replica: nessun debito con Ama
Secondo il quotidiano l'Agenzia di riscossione non paga l'imposta su rifiuti. La replica non si fa attendere
Secondo il quotidiano "Libero" il simbolo della caccia agli evasori a Roma, in due sedi, non ha pagato l'imposta sui rifiuti. In un caso si tratta di una disattenzione dovuta a un trasferimento di sede, nell'altro riguarda un contenzioso. Immediata la replica della società: "Equitalia non ha alcun debito con Ama. Equitalia ha inviato le planimetrie relative alla nuova sede per e Ama ha risposto di "pazientare ad attendere un nostro riscontro"
Secondo quanto riportato dal quotidiano Libero, il primo gennaio del 2012 Equitalia ha trasferito la propria sede legale ma, non avendo comunicato la disdetta all’Ama, alla vecchia sede è arrivata la bolletta per la tassa sui rifiuti. Bolletta che nessuno ha pagato. E, dato che l'Agenzia ha anche omesso di comunicare il proprio trasferimento, alla nuova sede non è arrivata nessuna bolletta. La soluzione è giunta con la presentazione di scuse formali da parte dell'agenzia di riscossione.
Se nel primo caso è più una disattenzione che altro, nel caso di una delle controllate dell'azienda, "Equitalia Sud", la questione è più complessa. Sempre secondo
Libero, qui la morosità nei confronti dell’Ama ammonta a circa 200mila euro di arretrati. L’Ama avrebbe dovuto chiedere a Equitalia stessa la riscossione dell'importo, la quale avrebbbe dovuto procedere all'emissione di una cartella esattoriale a sé stessa: un paradosso. In seguito ai continui solleciti dei dirigenti dell'Ama, alla fine sono state aperte della trattative fra le parti che porteranno al pagamento di tutti gli arretrati, più sanzioni e interessi annessi.
La nota di Equitalia
"Equitalia spa non ha alcun debito con Ama. Equitalia ha inviato ad Ama le planimetrie relative alla nuova sede per consentire il calcolo della tariffa rifiuti e Ama, con nota del 22 maggio 2012, ha risposto di “pazientare ad attendere un nostro riscontro”, a causa di problematiche interne alla società municipalizzata.
Per quanto riguarda invece i pagamenti relativi allo smaltimento rifiuti di Equitalia Sud, nel 2010 e nel 2011 sono stati versati 125 mila euro; mentre 75 mila euro sono in corso di pagamento, secondo le normali procedure.
Di conseguenza, la notizia relativa alla morosità di Equitalia nei confronti di Ama è falsa e destituita di ogni fondamento. Per questa ragione, Equitalia ha dato mandato ai propri legali di procedere a formulare richiesta risarcitoria in sede civile per il grave danno provocato dalla propalazione di notizie infondate e false.
Imu, la Bocconi di Monti è esente
L'università Bocconi di Milano, ente privato, come riporta Il Giornale, ha un contenzioso aperto con il Comune di Milano per quattro anni di mancato pagamento dell’Ici sugli alloggi universitari. Se l’aliquota Imu fissata dall'amministrazione municipale è allo 0,4% sulla prima casa e allo 0,8% per la seconda, gli atenei - pubblici e privati - godono delle esenzioni previste dalla legge 504 del 1992.
Tutti gli edifici adibiti a sede "con finalità istituzionali, assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive". Ecco perché studentati universitari, statali o privati, che vivono in affitto godono di queste esenzioni. Ma dubbi gravano sulla Bocconi: l’ateneo sta aspettando che la giustizia tributaria si esprima sul caso della residenza di via Spadolini, dove dal 2002 al 2006 l'università non ha pagato l'Ici.
Non è affatto chiaro il motivo per cui i 1.400 posti letto disponibili nelle residenze per studenti, affittate da 3.150 euro a 7.650 l’anno a seconda delle fasce di reddito, risultino esenti e non siano invece considerate strutture a scopo di lucro. Il Fisco ritiene che le residenze in questione generino profitti e per questo debbano essere tassate.
L’università Bocconi, nella replica ufficiale riportata da Il Giornale, ha affermato: "L'ateneo non ha versato l’Ici solo sugli edifici per i quali, ai sensi dell’art.7 D.Lgs. 504/92, ritiene di aver diritto all’esenzione. Il contenzioso in corso con il Comune di Milano riguarda, per gli anni 2002-2006, solo uno dei pensionati dell’università, peraltro in tutto e per tutto analogo agli altri. I giudici tributari si sono sempre espressi riconoscendo tale diritto, tanto che è il Comune soccombente ad aver appellato in Cassazione tutte le precedenti sentenze a esso sfavorevoli".
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