Brexit, svolta sulle elezioni anticipate: c'è l'ok del partito Laburista di Corbyn
Il leader dell'opposizione ha annunciato il sì visto che "la condizione di escludere l'uscita senza accordo ormai è rispettata"
Il partito Laburista ha accettato che nel Regno Unito si svolgano elezioni anticipate, visto che "la condizione di escludere una Brexit no-deal (l'uscita senza accordo) ormai è rispettata". Lo ha annunciato il leader del partito d'opposizione, Jeremy Corbyn, mentre il premier britannico Boris Johnson tenterà di nuovo di ottenere l'assenso al voto in Parlamento, presentando un progetto di legge.
La prima bocciatura - Nella giornata di lunedì, la Camera dei Comuni aveva respinto la mozione presentata dal governo per ottenere le elezioni politiche anticipate e proprio il mancato sì dell'opposizione laburista sembrava impedire il raggiungimento del quorum necessario (due terzi). Ma ora è arrivata la svolta del Labour Party.
L'ok di Corbyn - "Io ho costantemente detto che noi eravamo pronti alle elezioni a patto che una Brexit no deal fosse fuori dal tavolo", ha detto il leader laburista Corbyn. "Ora noi abbiamo saputo dall'Ue che l'estensione dell'articolo 50 (sull'uscita del Regno dal club dei 27) è confermata fino al 31 gennaio 2020, per i prossimi tre mesi. E quindi la nostra condizione è soddisfatta".
Pronti per la campagna elettorale - Corbyn, parlando ai suoi ministri ombra, ha promesso di lanciare "la più ambiziosa e radicale campagna per un vero cambiamento che il Paese abbia mai visto", ha detto dando, di fatto, avvio alla campagna elettorale. La data delle future elezioni, però, deve essere ancora fissata anche se molto probabilmente avranno luogo a dicembre.
Niente voto per i 16enni e cittadini Ue - Alle prossime elezioni, però, non voteranno i 16enni e neppure i cittadini Ue. Lo ha deciso il vice speaker dei Comuni, Lindsay Hoyle, dichiarando inammissibili gli emendamenti presentati al riguardo nel dibattito sulla legge per la convocazione del voto politico anticipato nel Regno a dicembre. Hoyle ha invece ammesso al voto l'emendamento promosso come primo firmatario da Corbyn che propone il 9 dicembre per le elezioni, invece del 12 come indicato dal governo.
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