Da mesi senza stipendio

Bare e morti finti davanti al Municipio | Napoli, la tetra protesta dei seppellitori

I manifestanti hanno "occupato" a turno tre casse da morto, tra lo stupore e gli immancabili gesti di scaramanzia dei passanti | Gallery

© Ansa

Tre bare e due finti cadaveri. E' con questa macabra protesta organizzata davanti alla sede del Municipio di Napoli che i seppellitori del cimitero hanno voluto mettere in piazza la loro vertenza. Gli addetti alle sepolture, in tutto 28, alcuni dei quali con molti anni di lavoro alle spalle, vantano dalla nuova gestione privata del servizio - ottenuta dopo una regolare gara di appalto bandita dal Comune - mesi di stipendio arretrati.

"Dopo la privatizzazione del servizio cimiteriale - spiega un portavoce dei contestatori - avevamo avuto dall'amministrazione cittadina e dalla società vincitrice dell'appalto, tutte le assicurazioni sulla continuità del nostro impiego. Quello che è successo, invece, è che abbiamo gli stipendi arretrati e alcuni di noi hanno accumulato oltre 20 mensilità non retribuite. Se va avanti così saremo noi ad essere seppelliti". Tanto vale, avrebbe aggiunto qualcuno, cominciare a fare "qualche prova". 

Rabbia e scaramanzia - Così, durante la singolare protesta i manifestanti si sono alternati ad occupare le bare esponendosi inevitabilmente ai commenti e ai gesti di scaramanzia dei passanti. "Non veniamo pagati da mesi ma i cimiteri vanno avanti grazie a noi" - hanno risposto in coro alle domande dei cronisti, davanti a palazzo San Giacomo, esponendo oltre alle bare anche degli striscioni di denuncia.

Trasferiti e licenziati - "C'è chi non percepisce lo stipendio da 22 mesi, altri da 5 e stiamo sopravvivendo solo grazie all'aiuto delle nostre famiglie - spiega uno dei seppellitori - senza contare che su 28 colleghi, 6 sono stati trasferiti e 5 non hanno avuto il rinnovo del contratto, eppure il nostro è un lavoro fondamentale per garantire il funzionamento dei servizi cimiteriali".

Il sostegno dei sindacati - L'appalto a una ditta esterna per il cimitero in via Santa Maria del Pianto e via Poggioreale era scaduto ad aprile scorso ma è stato rinnovato due volte fino al 31 dicembre 2018. Inanto, risulterebbero molti ritardi nei pagamenti degli stipendi. "Chiediamo il saldo immediato dei salari arretrati - dicono i rappresentanti sindacali dei manifestanti - e il blocco di trasferimenti e licenziamenti - ma abbiamo anche chiesto al Comune e agli assessorati competenti di aprire subito un tavolo per la risoluzione di questa vertenza".