Uganda, forze speciali Usa a caccia di Kony
Dopo la campagna di Invisible Children gli americani hanno inviato cento "berretti verdi"
La campagna realizzata da Invisible Children contro il generale Kony è riuscita non solo a riportare il caso dei bimbi soldato in Uganda all'attenzione dei principali network internazionali, ma anche a mobilitare le forze armate speciali americane. Gli Usa infatti hanno inviato cento berretti verdi per catturare il sanguinario leader ugandese, ricercato anche dalla Corte penale internazionale dell'Aja dal 2005.
I militari americani, addestrati per le operazioni di guerra non convenzionale, sono giunti nella Repubblica centrafricana e qui collaboreranno con le truppe africane, che forniranno loro i mezzi e le conoscenze per muoversi nella giungla africana. Per cercare di stanare il "signore della guerrra" i berretti verdi statunitensi sono stati dislocati in quattro diverse basi nella Repubblica centroafricana.
"Siamo sulle sue tracce, anche se per trovarlo potrebbero volerci anni" fanno sapere. "E' un lavoro duro", ha detto ai media americani Ken Wright, capitano dei Navy Seal e comandante del distaccamento che dà la caccia a Kony, precisando che i membri della sua squadra non sono autorizzati a combattere se non per legittima difesa. Il loro è un ruolo di consulenza e assistenza per rafforzare le capacità dell'esercito africano.
La tattica del "signore della guerra", che non si serve di radio né di telefoni ma solo di messaggeri a piedi, ha reso le ricerche estremamente complicate. Secondo le truppe Usa, però, i combattenti di Kony stanno iniziando a mostrare segni di cedimento: il ritmo degli stupri e delle uccisioni sta rallentando e, per la prima volta, stanno abbandonando molte delle donne e dei bambini che avevano rapito, visto che non riescono a tenere il passo dell'esercito.
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