E' morto a 89 anni Robert Evans, esuberante e carismatico produttore di Hollywood. E' diventato famoso per aver salvato i Paramount Studios di Los Angeles dal disastro, dando il via a una serie di film di successo come "ll Padrino" e "Chinatown". Incarnazione del glamour negli anni 70, è stato condannato per traffico di droga ed è stato sposato sette volte. Le circostanze della sua morte non sono state divulgate.
Nato nel 1930, a 26 anni la sua vita prende una svolta. A bordo piscina del Beverly Hilton di Los Angeles viene notato dall'attrice Norma Shearer, che riesce a convincere il marito Irving Thalberg a ingaggiarlo per un film. La sua performance però non impressiona e, consapevole delle sue limitate capacità da attore, si butta nella produzione.
Nel 1966 a soli 36 anni viene nominato alla guida della produzione di Paramount: il suo regno di nove anni agli studios è un successo indiscutibile con l'uscita di "Rosemary's Baby, Il Padrino", "Serpico e "Love Story", la cui star Ali MacGraw diventerà la sua terza moglie.
Evans acquista anche i diritti del "Grande Gatsby" nel 1971 con l'obiettivo di far vestire a MacGraw i panni di Daisy Buchanan. Un'operazione che non andrà a buon fine: nel 1972 l'attrice lo lascia per Steve Mc Queen, e la parte va a Mia Farrow.
Evans lavora spalla a spalla con Roman Polanski per "Chinatown" il cui successo lo convince ad abbandonare la Paramount e aprire una sua casa di produzione. I primi passi da solo sono un discreto successo con "Il maratoneta", ma poi il suo tocco magico sembra svanire. Sono gli anni 80, un periodo buio per Evans, condannato per traffico di cocaina e divenuto, di conseguenza, un reietto di Hollywood. "La mia vita negli anni 80 è passata dalla nobiltà all'infamia" dirà in un'intervista del 2002.
Il 1984 è l'anno della disastrosa produzione di "Cotton Club" di Francis Ford Coppola, che costò la vita al suo business partner Roy Radin, ucciso nel corso delle riprese da una donna per averla tagliata fuori dal film. Durante gli anni 90 prova senza successo a riaffermarsi sulla scena del grande schermo. Nel 2003 un inatteso successo con "Come farsi lasciare in 10 giorni" con Kate Hudson e Matthew McConaughey lo porta di nuovo alla ribalta. Ma si tratta solo di un momento.