Maroni: "Ho visto il dossier di Belsito Pare sia stato pagato con soldi della Lega"
L'ex ministro dell'Interno: "Nessuno sconto, nemmeno per i presunti amici"
"Non è un tentativo di dossieraggio: è un dossier che io ho visto. Accertate le responsabilità, i colpevoli dovranno essere cacciati. A tutti i livelli". Lo sostiene Roberto Maroni, facendo riferimento a quanto scritto da Panorama.it. Secondo il settimanale l'ex tesoriere Francesco Belsito, da gennaio, avrebbe incaricato un detective privato genovese di indagare sulla vita e sugli affari dell'ex ministro dell'Interno.
Per Panorama, dunque, da mesi nella Lega Nord c'era chi stava preparando con scrupolo un velenoso dossier per tentare di screditare Roberto Maroni. Il settimanale racconta in un lungo servizio come l'ex tesoriere Francesco Belsito da gennaio abbia incaricato un detective privato genovese, coadiuvato da alcuni collaboratori, di indagare sulla vita e sugli affari dell'ex ministro dell'Interno.
"Non appena ho capito chi fossero i miei nemici, ho deciso di fare un po' di ricerche su quelli che sostengono di essere 'trasparenti', 'puliti' e 'corretti'. Presto ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità", ha spiegato Belsito a Panorama. L'investigatore, incontrato dal settimanale, aveva gia' lavorato per scoprire chi fossero gli autori di una biografia denigratoria su Internet dell'ex tesoriere. Per questo lavoro è stato pagato con soldi del partito.
Parte del dossier su Maroni, a quanto risulta a Panorama, dovrebbe essere stato sequestrato dagli inquirenti durante le recenti perquisizioni a casa di Belsito. Nei documenti ci sarebbero visure camerali e appunti scritti a mano. Il settimanale racconta quale fosse il cuore dell'indagine avviata da gennaio. Gli investigatori privati stavano seguendo la pista delle barche di Maroni. Infatti per i detrattori dell'ex ministro dell'Interno queste proprietà potrebbero nascondere affari opachi. Nella loro indagine gli 007 privati di Belsito si sono concentrati su tre natanti, secondo loro, riconducibili a Maroni: un catamarano e due motoscafi. Il primo sarebbe intestato a una societa' di un presunto prestanome. Uno dei motoscafi, invece, sarebbe stato recentemente trasferito a Portorose in Slovenia
Immediata la replica di Maroni, che in una lunga intervista a Panorama, ha commentato: "Pretendo di sapere se davvero qualcuno all'interno della Lega mi ha spiato. E, accertate le responsabilità, i colpevoli dovranno essere cacciati. A tutti i livelli". Poi la risposta, punto per punto, alle accuse velenose di Belsito. "Non ho alcuna difficoltà a farlo, perché non c'è nulla di segreto e meno che limpido". L'ex ministro racconta, tra l'altro, di non avere nessuna barca a Portorose, ma che per tre anni ha tenuto ormeggiata la sua a Portorosa in Sicilia: "Piu' che emuli di James Bond questi signori sembrano Qui, Quo, Qua!", ha chiosato Maroni.
Più tardi l'ex ministro dell'Interno ha spiegato che "non si è trattato di un tentativo di dossieraggio, ma di un dossier che io ho visto. E sembra che sia stato pagato con i soldi della Lega: è questa la cosa più grave".
Ma Umberto Bossi sapeva del dossier? "Gli ho detto che mi sentivo accerchiato e che stavo cercando di capire alcune cose su Maroni. Se mi ha scoraggiato? In realtà non mi ha detto niente", ha dichiarato Belsito a Panorama.
Dossier di Belsito anche contro altri leghisti
L'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito avrebbe confezionato dossier anche contro alcuni fedelissimi di Roberto Maroni. Secondo quanto riferito in ambienti del Carroccio, infatti, Belsito avrebbe raccolto documentazione anche contro i deputati leghisti Gianluca Pini, Giovanni Fava e Fabio Rainieri.
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