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Omicidio Luca Sacchi, il gip di Roma: "Indiscutibile la volontà di uccidere" 

Valerio Del Grosso, uno dei due ventenni in carcere, a un amico: "Non volevo ammazzarlo. L'ho colpito alla testa a causa del rinculo"

"La volontarietà dell'omicidio è indiscutibile". Lo ha scritto il gip Corrado Cappiello nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei 20enni accusati dell'uccisione di Luca Sacchi, la sera del 25 ottobre davanti a un pub di Roma. Le ipotesi di reato per Paolo Pirino e Valerio Del Grosso sono di concorso in omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi. Del Grosso aveva affermato a un amico: "L'ho colpito alla testa per il rinculo".

Le parole di Del Grosso all'amico: "Non volevo ucciderlo" - Le parole di Del Grosso sono riportate da alcuni testimoni citati nell'ordinanza cautelare del gip. In particolare un teste ha confermato di "avere contattato Andrea Del Grosso (fratello dell'arrestato,  ndr) avendo saputo che a sparare a Sacchi era stato Valerio, il quale lo aveva personalmente confidato a un'altra persona, affermando di aver 'fatto una cazzata' e aggiungendo di aver sparato contro Sacchi". Il giudice ha osservato che "peraltro dopo l'incontro con Andrea Del Grosso, il testimone ha ricevuto una telefonata di Valerio il quale nel corso di un successivo appuntamento", anche alla presenza di altre persone, "mimando il gesto con una mano ha riferito: 'non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa'".

Omicidio Sacchi, il percorso fatto dai due presunti killer

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Volontarietà indiscutibile, per l'arma e la distanza ravvicinata -  Tornando alla volontarietà dell'omicidio, il giudice per le indagini preliminari ha sottolineato che "è indiscutibile, quantomeno sotto il profilo del dolo eventuale, tenuto conto dell'arma impiegata, della distanza ravvicinata, nonché della zona del corpo della vittima presa di mira nel corso di una rapina violenta".

E' stato un amico di Sacchi a mettere in contatto lui e i due pusher - E' "un amico intimo di Luca Sacchi", un "pregiudicato per reati inerenti agli stupefacenti", il "contatto" tra Luca e Anastasia e la rete di pusher guidata da Valerio Del Grosso. E' scritto nell'ordinanza che ricostruisce quanto avvenuto mercoledì sera. Rintracciato dagli inquirenti il pregiudicato ha "confermato la sua presenza" nel locale "in compagnia di Luca e Anastasia" ha, però, "negato di conoscere Del Grosso e i due testimoni".

Roma, l'uccisione di Luca Sacchi

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Uno dei testimoni ascoltati dagli inquirenti ha affermato che "al momento dell'esplosione del colpo di pistola" all'interno del pub era presente anche l'amico di Sacchi che però si è allontanato "prima dell'arrivo dei carabinieri". Si tratta di un soggetto con precedenti specifici legati alla droga. Lo stesso uomo viene citato da altri due testimoni che hanno ricostruito con gli inquirenti "le fasi precedenti al delitto".

Un'altra persona ha riferito agli inquirenti "era stata incaricata da Valerio Del Grosso di verificare se persone in zona Tuscolana - ha scritto il gip - "avessero il denaro per acquistare, come convenuto, della merce" e di essersi recata con suo amico in via Latina, incontrando alle 21,30 del 23 ottobre" proprio "l'amico intimo" di Sacchi "al quale si presentava come inviato di Valerio".

Zaino era nascosto vicino al Gra, il bossolo in un tombino - Valerio Del Grosso "è stato rintracciato in una stanza d'albergo e, spontaneamente, ha collaborato con gli investigatori consentendo il recupero degli oggetti di cui si era sbarazzato in diversi punti della città". Lo scrive il gip Corrado Cappiello nell'ordinanza di convalida del fermo di Del Grosso e Paolo Pirino, i due 21enni accusati dell'omicidio di Luca Sacchi. "In via Ottaviano Conte di Palombara, all'altezza del parcheggio, tra i cespugli sono stati rinvenuti un portatessere e un portafogli da donna contenenti la patente di guida intestata ad Anastasiya Kylemnyk; in via Conti di Rieti, all'altezza del civico 55, nascosto in un tombino, è stato rinvenuto un guanto in lattice blu, chiuso con dei nodi contenente un bossolo esploso; in via di Tor Bella Monaca, tra le sterpaglie dello spartitraffico della rampa di accesso al Gra, è stato rinvenuto uno zaino da donna; infine in via Belmonte in Sabina, presso lo svincolo del Grande raccordo anulare 'Centrale del Latte' all'interno di un campo sul lato destro del guardrail e' stata rinvenuta una mazza da baseball di colore nero in metallo".

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