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Caso Lusi, Rutelli ascoltato dai pm: "L'ex tesoriere agiva per conto suo"

"Aveva ampia fiducia e discrezionalità operativa"

LaPresse

Gli acquisti di beni effettuati dall'ex tesoriere Luigi Lusi sono stati fatti "per proprio esclusivo tornaconto personale, fuori di ogni mandato, a totale insaputa del gruppo dirigente della Margherita". Lo ha detto ai pm Francesco Rutelli, aggiungendo "con modalità accuratamente nascoste rispetto alla contabilità ufficiale".

Nella sua audizione in Procura come testimone Rutelli ha illustrato "l'assoluta autonomia giuridica, statutaria e politica del tesoriere, e i motivi per i quali egli avesse conquistato un tale mandato amministrativo riscuotendo tanto ampia fiducia". Inoltre ha sottolineato "la discrezionalità operativa del tesoriere".

"Le sottrazioni indebite venivano nascoste dietro registrazioni di costi fittizi e con varie operazioni fraudolente" ha spiegato Rutelli ai pm. "A titolo di esempio - si legge nel verbale - le operazioni a beneficio della società figurano, secondo gli accertamenti finora effettuati, dietro 22 differenti voci di conto economico, apparentemente del tutto regolari".

"Invece di valorizzare gli interessi dei cospicui depositi bancari (che facevano maturare interessi irrisori: lo 0,77% nel 2011, mentre ben più consistenti interessi, per quasi 400.000 euro in più, avrebbero fruttato investimenti "pronti contro termine") - continua Rutelli nel verbale - il tesoriere si appropriava delle risorse del partito per investimenti immobiliari di proprio tornaconto privato".

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