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Unicredit: compromessi dati "non sensibili" di 3 milioni di clienti nel 2015

La banca precisa che si tratta di un ingresso che non ha consentito l'accesso ai conti dei clienti. Avviata un'indagine interna per chiarire l'accaduto

Il team di sicurezza informatica di Unicredit ha identificato un caso di accesso non autorizzato a dati relativo a un file generato nel 2015. Questo file conteneva circa 3 milioni di records, riferiti al perimetro italiano, e risultava composto solo da nomi, città, numeri di telefono ed e-mail. Lo si legge in una nota della banca. Nell'accesso non autorizzato "non sono stati compromessi altri dati personali, nè coordinate bancarie".

L'istituto di credito precisa insomma che tale ingresso non ha "consentito l'accesso ai conti dei clienti o l'effettuazione di transazioni non autorizzate". La banca sta intanto contattando, esclusivamente tramite posta tradizionale e/o notifiche via online banking, tutte le persone potenzialmente interessate. E per chiedere chiarimenti i clienti hanno a disposizione il numero verde 800-323285.

Avviata un'indagine interna - I vertici di Unicredit hanno immediatamente avviato un'indagine interna, informando tutte le autorità competenti, compresa la polizia. "La sicurezza dei dati dei clienti - scrive il gruppo in una nota - è una priorità assoluta per noi e, dal lancio del piano strategico Transform 2019 nel 2016, il gruppo ha investito 2,4 miliardi di euro per aggiornare e rafforzare i sistemi di Information technology e della sicurezza informatica. Nel giugno 2019, il gruppo ha implementato un nuovo processo di strong customer authentication, valido sia per l'accesso ai servizi web e mobile sia per le operazioni di pagamento. Questo nuovo processo richiede una password unica o un'identificazione biometrica, rafforzando ulteriormente la sicurezza e la protezione dei clienti". 

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