Un violentissimo tsunami di plasma è stato generato sul Sole dall'ultima potente eruzione. L'evento ha prodotto uno sciame di particelle ad alta energia che, secondo le previsioni dell'Agenzia americana per gli oceani e l'atmosfera (Noaa), potrà investire la Terra oggi. Secondo i modelli elaborati dal centro Goddard della Nasa è probabile che lo sciame di particelle possa raggiungere Marte il 13 marzo.
La tempesta in arrivo è al momento classificata nella categoria M, che indica un livello di intensità intermedio tra la classe C (la più debole e praticamente priva di serie conseguenze) e la classe X (la più forte e rischiosa per il funzionamento di satelliti, telecomunicazioni e linee elettriche). A scatenare lo tsunami solare è ancora la stessa macchia che nel giro di pochi giorni ha provocato ben due tempeste, chiamata AR1429.
Nel frattempo il telescopio Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa ha inviato a Terra i primi dati dello tsunami solare, che ha sollevato un getto di plasma, ossia di particelle elettricamente cariche, alto cento chilometri e lo ha scagliato nello spazio alla velocità di 250 chilometri al secondo, con un energia complessiva di 2 milioni di megatoni (pari a quella che liberata dall'esplosione di 2 milioni di tonnellate di tritolo).
Secondo i modelli elaborati dal centro Goddard della Nasa è probabile che lo sciame di particelle possa raggiungere Marte il 13 marzo e che lungo il percorso possa colpire la sonda americana Msl (Mars Science Lab), sulla quale si trova il rover-laboratorio Curiosity. Potrebbe essere un anticipo di attività per il laboratorio destinato a cercare vita su Marte in quanto i suoi strumenti potrebbero registrare alcuni dati sul bombardamento di particelle che li investirà.