Solange Marchignoli, avvocato penalista e volto noto del piccolo schermo perché difensore di Alessia Pifferi e Gisella Cardia, ha scelto la diretta televisiva di "Dentro la Notizia" per raccontare, per la prima volta, la propria esperienza di violenza. Ospite della trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi su Canale 5, Marchignoli ha rivelato pubblicamente di essere la donna di cui il Corriere della Sera aveva parlato in forma anonima pochi giorni fa. "Quella donna sono io", ha detto con determinazione. La sua testimonianza segna un momento cruciale nel dibattito pubblico sulla violenza contro le donne, non solo per la gravità dei fatti narrati, ma anche per il ruolo professionale della vittima: "Sono un avvocato penalista, difendo le donne vittime di violenza. Ho deciso di espormi per dimostrare che non bisogna avere paura: la giustizia esiste". Le sue parole hanno ripercorso episodi di maltrattamenti e abusi fisici culminati in un drammatico episodio a Dubai, dove ha riportato una frattura alla mascella. Oggi l'ex compagno è agli arresti domiciliari.
La testimonianza in diretta: "Quella donna ero io" -
Durante l'intervista a "Dentro la Notizia", Solange Marchignoli ha confermato di essere la persona citata in un recente articolo del Corriere della Sera, che parlava di una donna vittima di violenza rimasta nell'anonimato. "Ieri si parlava di una donna senza volto e senza nome", ha dichiarato, "e io sono venuta qui per dire che quella donna sono io". La decisione di parlare pubblicamente è legata alla sua professione, alla visibilità mediatica e al senso di responsabilità verso le altre donne. "Sono un personaggio pubblico ma soprattutto una donna. E mi sono sentita in dovere di dimostrare che non bisogna avere paura e vergogna".
La prima aggressione e la spirale di violenza -
Il primo episodio di violenza risale a una vacanza all'Isola d'Elba. "Il primo schiaffo è arrivato dopo una discussione per futili motivi", ha raccontato. Da quel momento è iniziato un ciclo di maltrattamenti, progressivamente più gravi, accompagnato da dinamiche di controllo e prevaricazione. L'ex compagno, oggi ai domiciliari, è descritto dalla donna come tossicodipendente e soggetto a scatti di violenza. "Io non ho mai conosciuto la droga ma ho raccolto la sua richiesta d'aiuto", ha spiegato l'avvocato. "Pensavo che questo problema gigante potesse essere risolto".
L'illusione dell'amore e la lotta contro la dipendenza -
Marchignoli ha chiarito che all'inizio della relazione c'era un sentimento sincero e un desiderio di aiutare l'uomo amato. "Mi sono innamorata delle sue fragilità. Ho contattato le migliori cliniche e abbiamo fatto dei percorsi insieme". Tuttavia, la dipendenza e la violenza si sono rivelate più forti di ogni tentativo di recupero. "Pensavo che la mano che muoveva la violenza fosse mossa da un demone. Credevo che, una volta eliminata quell'ombra, gli avrei potuto offrire una vita serena", ha spiegato, sottolineando quanto la sua visione fosse lontana dalla realtà.
L'isolamento e il peso dell'immagine pubblica -
Con il passare del tempo, il comportamento dell'uomo si è fatto più oppressivo. L'avvocato ha raccontato di un vero e proprio processo di isolamento: "Invece di essere complice, cercava di prevaricarmi, non voleva che andassi in tv, non voleva che facessi niente". La situazione è diventata insostenibile anche per il peso della sua immagine pubblica: "Era una situazione fuori da ogni logica umana". Il timore di ripercussioni sulla propria reputazione professionale ha reso più difficile il distacco, ma alla fine Marchignoli ha scelto di troncare la relazione.
Il pestaggio a Dubai e l'intervento chirurgico -
Il racconto si è fatto ancora più drammatico nel momento in cui l'avvocato ha rievocato l'episodio accaduto a Dubai. "Eravamo in un appartamento, stavamo discutendo e io ho perso conoscenza", ha detto. "Mi sono risvegliata in clinica. Avevo la mascella fratturata, i denti superiori in gola. Mi hanno operata. Lui mi ha detto che ero caduta e avevo battuto il viso sul tavolo". Una volta tornata a Milano, nonostante l'opposizione dell'uomo, si è recata al pronto soccorso: "Ho scoperto all'ospedale San Paolo che ho dodici viti nella mascella".
In chiusura dell'intervista, Marchignoli ha spiegato il significato della sua scelta di esporsi. "Ho deciso di parlare perché sono una donna, ma anche perché sono un avvocato che difende donne vittime di violenze. Bisogna denunciare perché la giustizia può proteggere". Alla domanda sul perché indossi sempre occhiali scuri, ha risposto: "Probabilmente sono una forma di protezione". Le sue parole hanno acceso l'attenzione sull'importanza di rompere il silenzio e denunciare, anche quando si ricoprono ruoli pubblici o istituzionali.
Chi è Solange Marchignoli -
Solange Marchignoli è un’avvocata penalista con base a Milano, nota sia per la sua attività difensiva in casi delicati che per le sue apparizioni come esperta in trasmissioni televisive. Ha difeso alcuni casi di cronaca che hanno suscitato forte attenzione mediatica, tra cui Alessia Pifferi, la donna accusata della morte della figlia Diana; Marchignoli ha accettato la difesa nonostante le critiche, ribadendo il principio costituzionale della difesa garantita. Tra i suoi assistiti figura anche Gisella Cardia, la presunta veggente di Trevignano Romano. Oltre alla carriera forense, Marchignoli è spesso ospite in programmi d’attualità e cronaca giudiziaria, dove commenta i principali casi italiani. La sua decisione di denunciare pubblicamente la violenza subita assume un significato particolare proprio in virtù del suo profilo professionale.