Stavolta è sceso in pista direttamente il premier per trovare un accordo con la Cgil, il sindacato che più di altri ostacola la trattativa per la riforma del lavoro. Stando al quotidiano Repubblica, Monti avrebbe incontrato Susanna Camusso per conquistare un compromesso sull'articolo 18, la norma dello statuto dei lavoratori che impedisce il licenziamento senza giusta causa. Tale norma verrebbe sospesa per i nuovi assunti e gli ex precari.
Il summit, racconta il quotidiano, è avvenuto in "campo neutro" e prima del recente viaggio negli Usa del premier. Ed è la prima volta che i due si incontrano faccia a faccia, prima, infatti, si erano solo visti in occasione dei tavoli comuni governo-sindacati. E l'accordo, anche se non scritto, sarebbe stato raggiunto. Da una parte l'esecutivo concederebbe una "sospensione" e non una cancellazione dell'articolo 18 per chi esce dal precariato. Il sindacato, invece, sarebbe favorevole a un'interpretazione "meno rigida" del principio di "giusta causa" di licenziamento da dare ai tribunali del lavoro.
"Salvare" i giovani dal precariato
L'idea che il segretario della Cgil ha accettato di soppesare riguarda la sospensione della tutela dell'articolo 18 per tutti quelli che hanno una lunga carriera di precariato, in particolare i giovani. Questi accetteranno una prima fase di 3-4 anni in cui non sarà vietato l'interruzione del rapporto di lavoro. In cambio, alle aziende, verrebbe data una convenienza fiscale e previdenziale per la stabilizzazione dei dipendenti.
Un segnale agli investitori internazionali
Il governo sa bene che già ora il 67% dei lavoratori non gode dei benefici dell'art.18 e che il 97% delle aziende italiane ha alle sue dipendenze meno dei "famigerati" 15 lavoratori oltre il quale scattano le tutele dello Statuto. Come anche la presenza di milioni di partite Ive che altro non sono una mascheratura di lavoratori alle dipendenze di una singola azienda. Ma l'attuale applicazione dell'art.18 spaventa gli investitori stranieri. Per questo Monti cerca di convincere i sindacati a fornire ai tribunali un'interpretazione "meno rigida" della norma da fornire ai giudici.
Mercoledì l'incontro ufficiale
Monti vuole ottenere una risposta univoca dai sindacati, nessuna rottura. E questo è un segnale positivo secondo la Cgil. Intanto mercoledì prossimo è atteso il nuovo round ufficiale al ministero del Lavoro. L'obiettivo, ripetuto anche dal ministro Fornero, è quello di trovare un'intesa entro metà marzo.
L'ironia della Cisl corre via Twitter
"Fa sorridere che taluni discutano sotto banco quello che altri fanno sotto luce del sole". Così la Cisl su Twitter commenta l'incontro "segreto" che ci sarebbe stato tra il leader della Cgil, Susanna Camusso, e il premier Mario Monti. Tale summit sarebbe servito ad affrontare i nodi della trattativa sulla riforma del lavoro. "Speriamo sia vero l'incontro segreto", aggiunge ironica la segreteria della Cisl.
E la Cgil replica online
"Quanto riportato oggi da Repubblica è assolutamente infondato", scrive sul proprio profilo Twitter la Cgil.
Palazzo Chigi: "Notizia infondata"
In una nota congiunta, Palazzo Chigi e Cgil smentiscono le indiscrezioni di stampa, secondo le quali sarebbe stato trovato un accordo di massima sull'articolo 18. Nella nota, si legge che "nei giorni scorsi non vi è stato nessun incontro né colloquio tra il presidente del Consiglio Mario Monti e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso".
Ma "Repubblica" conferma: "Nostra fonte certa"
La "Repubblica" conferma il vertice segreto tra il premier Mario Monti e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Sulla home page Internet, il quotidiano "ribadisce comunque la sua ricostruzione, sottolineando di aver appreso la notizia dell'incontro e dei suoi contenuti da fonte certa".