Avvocato, alpino, ma soprattutto grande interista: questo è stato Giuseppe Prisco, nato a Milano il 10 dicembre 1921 e morto in una notte gelida il 12 dicembre 2001, due giorni dopo aver compiuto 80 anni. Per ricordare una persona amata da tutti - e impareggiabile per intelligenza e senso dell'umorismo - Marco Pedrazzini e Federico Jaselli Meazza hanno scitto il libro "Peppino Prisco - Una penna due colori" (Excogita editore, 35 euro).
In 290 pagine, è stata ripercorsa la vita di Prisco "principe del foro", "penna nera" e soprattutto "tifoso nerazzurro". Entrato nel consiglio dell’Inter il 21 ottobre 1950, nel ’63 era stato nominato vicepresidente. Nel libro, una lunghissima serie di testimonianze di chi lo aveva conosciuto bene e una toccante post-fazione del figlio, Luigi Maria, anch'egli alpino, avvocato e interista. Questo incontro sarà un modo per dire che Prisco, in fondo, non se n’è mai andato, come conferma l’affetto della curva ogni qualvolta al Meazza appare l'immagine di Peppino sul maxi schermo dello stadio.