Tante canzoni ispirate a poesie d'amore nepalesi, afghane, latine, indiane, arabe e giapponesi costituiscono il nuovo album di Angelo Branduardi, Altro ed altrove, dal 24 gennaio nei negozi. Il disco, con 14 brani inediti, è il frutto dei diversi viaggi che hanno portato l'artista a conoscere popoli lontani nel tempo e nello spazio e a cantare le loro parole d'amore, liberamente tradotte e adattate alla sua musica.
Un percorso, quindi, che ha condotto il cantautore attraverso paesi diversi per cultura e tradizioni, ma uniti tra loro dall'universale sentimento dell'amore. E' un disco "multietnico": si va dal Nepal di "Laila, Laila" all'antica lirica irlandese, dallo struggimento di Catullo alla rarefatta dolcezza di una ballata d'amore cinese, dalla sensualità della poesia araba al rigore della tradizione giapponese, dai versi vicini alla natura degli Indiani d'America, alla grandezza di Shakespeare, dalla poesia persiana dell'anno mille ad una anonima canzone dei Kabili d'Africa e dalla selvaggia veemenza della poesia libica all'estrema spiritualità di un poeta e mistico pashtun del 1600.
Chi è Angelo Branduardi
Nato a Cuggiono, vicino Milano nel 1950, studia violino a Genova, diventando membro dell'orchestra del Conservatorio. Suona professionalmente a undici anni, si diploma a quindici e diviene presto, a Milano, un musicista da studio molto apprezzato. Studia tutte le forme musicali: classica, medioevale e moderna. Amante della sperimentazione e della poesia, inizia a utilizzare diversi strumenti, scrive le sue prime canzoni e registra nel '73 un album mai uscito ("Confessioni di un Malandrino"). Infine viene scoperto dalla RCA e lanciato a livello nazionale con il suo primo album "Angelo Branduardi". Affermatosi nel panorama musicale italiano e riconosciuto il suo talento dalla critica di tutta Europa, Branduardi oggi canta nelle lingue dei paesi che attraversa e trasmette un messaggio di pace universale.