IL CAPO DELLA POLIZIA

Omicidio di Luca Sacchi, Gabrielli: "Non è una storia di poveri ragazzi scippati"

La Capitale, ha inoltre spiegato il capo della polizia, ha "i suoi problemi", ma non è "Gotham City"

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"Che Roma abbia i suoi problemi credo nessuno non lo riconosca, ma rappresentarla come Gotham City...". Così il capo della polizia Franco Gabrielli, commentando la morte del 24enne Luca Sacchi, deceduto  dopo un'aggressione avvenuta nella Capitale mercoledì notte. I responsabili, ha aggiunto, "sono stati subito individuati e sono stati definiti i contorni di una vicenda che con una città alla deriva ed in mano al crimine ha poco a che fare".

Gabrielli: "Non è la storia di due ragazzi scippati" - Quanto alla ricostruzione della vicenda, Gabrielli ha spiegato che "gli accertamenti che l'autorità giudiziaria disvelerà quando riterrà opportuno non ci raccontano la storia di due poveri ragazzi scippati. Lo dico tenendo sempre ben presente, non vorrei essere equivocato su questo, che stiamo parlando della morte di un ragazzo di 24 anni".

L'omicidio di Roma, ha quindi concluso, indica che "forse tutti dovremmo avere un atteggiamento di grande cautela, senza anticipare giudizi ed emettere sentenze e senza utilizzare la sicurezza come strumento di contesa politica". 

I poliziotti devono usare "massimo equilibrio, cautela e attenzione" nella partecipazione a forum sul web, non rivelare informazioni sulle attività di servizio e tenere anche on line un "comportamento sempre improntato al massimo rispetto dei principi costituzionali, delle libertà fondamentali, della dignità della persona e di non discriminazione". Lo scrive il capo della Polizia, Franco Gabrielli, in una circolare sull'utilizzo dei "social network e applicazioni di messaggistica" da parte degli operatori della Polizia di Stato.