La tragica vicenda del bimbo annegato in piscina in provincia di Ragusa è solo l'ultimo caso di una preoccupante catena di morti di giovanissimi in acqua all'interno di case private o in altre strutture. Il piccolo finito sott'acqua in una piscina gonfiabile a Caucana, Santa Croce Camerina, è il quarto bambino morto così quest'estate in Italia. E la storia riporta drammaticamente in primo piano la questione della sicurezza dei nostri figli in piscine spesso non sufficientemente attrezzate per evitare tragedie simili.
Il caso del piccolo di due anni -
L'ultima vittima, il bambino di due anni originario di Comiso, è salito sulla scaletta per entrare nella piscina gonfiabile nella casa di villeggiatura della famiglia e all'improvviso è finito sott'acqua, senza che i suoi familiari se ne accorgessero. Quando è stato soccorso, era troppo tardi.
La prima tragedia di questa estate 2025 -
Il primo tragico evento di questo tipo, ricorda il "Messaggero", si era verificato al Lido delle Nazioni (Ferrara) a metà giugno, quando un bambino tedesco di sei anni, mentre era in vacanza con la famiglia in un camping, si è tuffato in piscina dove ha subito perso conoscenza. Immediati ma inutili i soccorsi: il piccolo è morto durante il trasporto in ospedale.
Il caso di Castrezzato -
Un altro bambino di quattro anni è morto pochi giorni dopo a Castrezzato (Brescia): caduto in acqua in piscina, non toccava ed è annegato. Era ancora vivo quando è stato recuperato, ma le condizioni erano già disperate. E' morto 48 ore dopo, nonostante i disperati tentativi dei medici di salvarlo. E poco dopo si è suicidato, per il senso di colpa, il bagnino che era responsabile della sorveglianza in quella piscina.
Morto a 7 anni in piscina -
Ancora, a fine luglio in provincia di Salerno, a Giffoni Valle Piana, un bambino di sette anni, nella piscina privata della sua famiglia, è caduto in acqua, dove ha ingerito una gran quantità di liquido. Portato all'ospedale Santobono di Napoli, è morto poco dopo.
Piscine e sicurezza per i bimbi -
Tutti casi che sollevano una domanda: si fa abbastanza nelle piscine per la sicurezza dei più piccoli? Ogni piscina dovrebbe avere adeguate barriere per evitare che i bambini entrino in acqua senza sorveglianza, soprattutto nelle abitazioni private, dove è più facile che i piccoli si buttino in acqua senza che gli adulti siano nei paraggi. La seconda regola è proprio la presenza di adulti mentre i bimbi sono in acqua. Sia nelle strutture pubbliche sia in quelle private deve essere presente personale addestrato al salvataggio, che ovviamente fa la differenza.
Annegati in piscina, i numeri dell'Iss -
L'Istituto superiore di sanità sottolinea che in Italia più della metà delle persone che annegano in piscina sono bambini fino ai 12 anni. Ecco dunque che la prevenzione è soprattutto legata alla vigilanza degli adulti: spesso, sottolineano all'Iss, si ha l'impressione, falsa, che l'intervento per salvare il piccolo non sia poi così difficili, perché il bambino in pericolo urla e chiede aiuto. E ancora, si fa troppo affidamento sul bagnino. Per non parlare delle barriere di sicurezza, spesso non sufficienti soprattutto nelle piscine gonfiabili o in quelle domestiche.