Da Milano a Palermo, passando per Bologna e Bari, si consuma sempre più cocaina. Solo nel capoluogo lombardo, da gennaio 2018 sono stati sequestrati quasi 400 chili di "bianca", grazie ad attività di controllo sul territorio e indagini delle forze dell'ordine. Sul territorio nazionale, dal 2016 ad oggi il consumo è aumentato del 15%: a dare l'allarme è un report pubblicato dalla rivista Addiction sulle droghe diffuse in tutto il mondo. Condotto dal 2011 al 2017, lo studio confronta il consumo di stupefacenti in 37 nazioni (120 città) attraverso l'analisi delle urine nelle reti fognarie urbane. E' una tecnica messa a punto dall'istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri nel 2005.
Trend in aumento - La benzoilecgonina , principio attivo della cocaina, è risultato di gran lunga il più diffuso nelle fognature delle città italiane, ma anche in Svizzera, Germania, Gran Bretagna e penisola iberica. "Nel nostro Paese - spiega Sara Castiglioni dell'istituto Negri - il monitoraggio è stato effettuato principalmente nella città di Milano: la cocaina risulta la sostanza più utilizzata, con consumi minori di metanfetamina ed ecstasy e quasi nulli di amfetamina. Il trend è rimasto stabile dal 2011 al 2015 ma è aumentato nel 2016-2017: siamo passati da 281-331 milligrammi ogni mille abitanti al giorno nel periodo 2011-2013 a 329-373 mg nel periodo 2014-2017. Dati analoghi li abbiamo registrati a Bologna, Bari, Potenza e Palermo e confermano i risultati del capoluogo meneghino".
Un'Europa spaccata in due - Grazie al metodo Mario Negri, la rivista Addiction è stata in grado di tracciare una geografia del consumo di stupefacenti: la cocaina continua a prevalere nell'Europa meridionale ed occidentale, mentre droghe sintetiche come anfetamine e MDMA hanno le concentrazioni maggiori nei Paesi nordici, Germania e Olanda su tutti. Un rilevamento importante emerso dallo studio è l'espansione dell'uso di metanfetamine dai Paesi dell'Est verso l'Europa settentrionale, con concentrazione elevate anche in Finlandia e Norvegia.
Un'analisi "oggettiva" - "La metodologia applicata - aggiunge Ettore Zuccato dell’Istituto Negri - si è confermata in grado di fornire stime oggettive e dirette dei consumi di droghe a livello di popolazione. Lo studio delle urine presenti nei reflui urbani è in grado di fornire regolarmente dati più aggiornati rispetto alle indagini epidemiologiche effettuate a livello nazionale a cadenza annuale o biennale”. Lo studio europeo è stato condotto da una rete di gruppi di ricerca guidati dalla Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dall’Istituto norvegese per la ricerca sulle acque, col supporto dell’agenzia europea sulle droghe.