Il business dei fiori d'arancio finisce sotto la lente dell'Agenzia delle Entrate. Chi si è sposato negli ultimi 5 anni a Palermo si è visto infatti arrivare a casa un questionario "scova-evasori": quanto sono costate le foto? E il ricevimento? E il bouquet? Ma soprattutto la fattura vi è stata emessa?
Il matrimonio è notoriamente cosa seria e in Sicilia il giorno del sì diventa un vero e proprio banco di prova: di fronte a parenti e amici fare bella figura è una questione d'onore. Facile così che la spesa per giurarsi amore eterno superi i 25mila euro. Un giro d'affari importante e che spesso riesce a sfuggire ai controlli del Fisco, ma su cui ora l'Agenzia delle Entrate ha messo gli occhi.
Come e chi ha contribuito al giorno più bello? E quanto ha voluto per farlo? Dal parrucchiere, al violinista, dal fioraio a chi ha realizzato foto e filmino: nessuno può essere risparmiato. Come racconta il quotidiano La Stampa, sarebbero già oltre duemila le coppie palermitane, sposatesi dal 2006 a oggi, che si sono viste recapitare il questionario del Fisco e che volenti o nolenti si sono viste obbligate a ricordare passo passo il "giorno più bello".
E c'è poco da fare e da lamentarsi, adesso fra i doveri coniugali si annovera anche questo: chi infatti non risponderà alle domande e non rinvierà il questionario al Fisco, se già il conto del matrimonio non dovesse essergli bastato, dovrà aggiungere alla cifra finale anche quella della sanzione pecuniaria che l'Agenzia delle Entrate è pronta a recapitare.